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Cpo asr: a martella chiediamo interventi per disoccupate e esodate

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Egregio Sottosegretario Martella,

noi della Commissione Pari Opportunità dell’Associazione Stampa Romana Le scriviamo per chiederLe di considerare una categoria non prevista dal Decreto 17 marzo 2020 n. 18, il cosìddetto “Cura Italia”.

Questa categoria riguarda i colleghi e le colleghe giornaliste (nella maggior parte sono donne) che negli ultimi diciotto mesi sono state licenziate da aziende editoriali che si sono servite di stati di crisi o di altre “giustificazioni oggettive” per motivare licenziamenti la cui legittimità sarà decisa dai ricorsi presentati al Tribunale per il Lavoro.

Sono donne e uomini di comprovata, trentennale professionalità, non sono ancora in età pensionabile ma over 50: un’età terribile. Pone le colleghe e i colleghi fuori dal ‘mercato del lavoro’ giornalistico, caratterizzato da paghe da fame per chi collabora senza un contratto (e contratti di collaborazione vengono sottoscritti o da ‘firme’ non giornalistiche o da pensionati) e da stuole di colleghi pensionati ingaggiati al desk di quotidiani e periodici.

Questi colleghi e colleghe licenziate, non riuscendo a trovare sbocchi all’interno delle aziende giornalistiche, e non potendo accettare 10 € (lordi) a fronte della propria professionalità e valore come compenso di inchieste e articoli, si danno da fare mettendo al servizio della comunità la propria esperienza e competenza portando avanti progetti o organizzando corsi o conferenze o interventi retribuiti. Poco, ma retribuiti. Attività al momento del tutto paralizzate. Godono, si fa per dire, del sussidio di disoccupazione dell’Inpgi. Il sussidio ha la durata di due anni e dopo il primo si decurta mensilmente del 5 per cento.

A questo gruppo di colleghi e colleghe Le ricordiamo di aggiungere anche i colleghi e le colleghe esodate senza reddito, situazione che Lei conosce, in attesa di un sostegno economico.

Consapevoli del momento drammatico che l’intero Paese sta attraversando, Le chiediamo, sottosegretario Martella, di spingere le autorità statali per considerare misure governative a sostegno del reddito di chi gode dei sussidi di disoccupazione. 

Con la possibilità di sottoscrivere nel futuro speriamo breve un ‘patto etico’ con le aziende editoriali, invitandole a avvalersi delle forze dei colleghi e delle colleghe licenziate, e non di pensionati che, in quanto pensionati godono già della pensione, e in quanto tali sottraggono dalle casse dell’Inpgi i versamenti così necessari per sanare la situazione patrimoniale del nostro istituto di previdenza.

Contando sulla Sua attenzione, porgiamo cordiali saluti

La Commissione Pari Opportunità ASR

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