APPELLO RIVOLTO AL GOVERNO E AL PARLAMENTO DALLA COMMISSIONE REGIONALE DEL LAVORO NON DIPENDENTE DI STAMPA ROMANA
Mentre l’attuazione della Legge sull’Equo Compenso è ancora ferma sul tavolo governativo, con la pandemia il proliferare di decreti emergenziali ha generato una ripartizione di risorse spesso inique ed inefficaci, che hanno penalizzato i giornalisti professionisti non contrattualizzati e coloro che più di altri avrebbero invece avuto bisogno di una protezione sociale, come gli iscritti alla gestione separata Inpgi 2.
Per questa ragione la Commissione del Lavoro non dipendente dell’Associazione Stampa romana auspica la definizione di nuove tutele e ammortizzatori sociali per i freelance, Partite Iva, collaboratori e i lavoratori autonomi, in quanto il lavoro deve essere tutelato indipendentemente delle forme in cui viene svolto.
La Commissione rivolge un forte appello alla Federazione ad implementare e ad introdurre nuove tutele per coloro che ne sono privi, costruendo un ‘nuovo modello di welfare universalistico’ a partire dall’estensione del recente provvedimento dell’ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa), previsto nella legge di Bilancio 2021, anche ai giornalisti professionisti freelance e autonomi iscritti all’Ordine dei Giornalisti. In quest’ ottica auspichiamo l’ estensione di alcuni istituti a tutte le forme di lavoro autonomo giornalistico, come ad esempio il sussidio di disoccupazione o gli assegni familiari, già riconosciuto ai co.co.co, laddove il reddito giornalistico sia prevalente.
Constatiamo, purtroppo, che molti progetti per gli autonomi e i freelance si sono ormai arenati in Parlamento. Nel caso dell’ISCRO, poi, il provvedimento varato dal Governo si rivolge esclusivamente a chi svolge l’attività professionale da autonomo e si rivolge solo a chi è iscritto esclusivamente alla Gestione Separata INPS.
“Auspichiamo – sottolinea Vincenzo Campo, Presidente della Commissione del lavoro non dipendente di Stampa Romana – l’allargamento della platea dei beneficiari a tutti i professionisti iscritti alle Casse professionali private, al fine di garantire uno strumento analogo per tutti i giornalisti e fare i primi passi, anche in via sperimentale, verso un sistema di welfare universalistico per tutti i lavoratori non dipendenti , senza fare distinzione tra coloro che operano nel settore pubblico e privato”.
Il provvedimento delineato dalla Legge di Bilancio 2021, anche se ritenuto di portata limitata, andrà rivisto dal legislatore per poter incidere sul comparto dell’editoria e nel mondo della comunicazione ed essere così un primo passo verso un sostegno economico per i lavoratori autonomi e i giornalisti precari in difficoltà.