Assistiamo in questi anni ad un aumento esponenziale nella pubblicazione di notizie, di opinioni, di voci che vanno ad alimentare il fiume crescente del mondo dell’informazione.
Agli strumenti tradizionali, le agenzie – sempre sul posto alla nascita dei fatti -, giornali radio e telegiornali con il classico pastone politico, tribune parlamentari, alle pagine dedicate dai quotidiani, si sono aggiunti negli ultimi venti anni talk show, dirette h24, nuovi strumenti di comunicazione come i social.
Una vetrina e una ribalta continua che affollano i canali dell’informazione creando un fortissimo rumore di fondo che ostacola quel processo necessario di sintesi e di maturazione delle informazioni dirette a chi legge, a chi ascolta, a chi guarda la tv.
Una tendenza esplosa durante la pandemia in cui si sono inevitabilmente ridotti al minimo i punti di incontro e confronto con la politica e le istituzioni. E che ha cambiato il lavoro dei colleghi, dalle conferenze stampa alle interviste, ad artefici (o vittime) dell’esasperazione del retroscena come centro del racconto.
Il valore dell’informazione ne risulta alterato?
Ne vogliamo ragionare nell’iniziativa che abbiamo chiamato “Infodemia: un vaccino per il giornalismo. L’informazione politica”, con i colleghi che hanno rafforzato il loro impegno in questa difficile stagione:
Alessio Falconio, direttore Radio Radicale
Giovanni Innamorati, Ansa
Fabio Martini, La Stampa
Gennaro Sangiuliano, direttore Tg2
Marco Tarquinio, direttore Avvenire
Susanna Turco, L’Espresso
Giovanna Vitale, La Repubblica
Paola Zanca, Il Fatto quotidiano
Il confronto avverrà in diretta streaming martedì 16 alle 12 sui canali social Facebook e YouTube di Stampa Romana.
Saluti di Lazzaro Pappagallo, segretario Stampa Romana
Modera Vanna Palumbo, consigliera nazionale FNSI
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