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Moles riapre tavolo equo compenso

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Stampa Romana apprezza l’impegno del sottosegretario all’editoria Moles di convocare al più presto il tavolo sull’equo compenso e di presiederlo per dare una risposta alle migliaia di precari che ogni giorno lavorano senza una retribuzione dignitosa.

Moles lo ha detto durante la manifestazione organizzata da Fnsi a Montecitorio.

Stampa Romana ricorda che solo partendo dalla tutela del lavoro dei più fragili (inclusi gli esodati del settore) si può iniziare a rimontare una crisi del settore infinita.

A due anni dal vittorioso ricorso sull’equo compenso al TAR presentato da Stampa Romana è ora di dare una risposta a colleghe e colleghi, in linea con il dettato costituzionale.

Segreteria Associazione Stampa Romana

EDITORIA: MOLES, IN ARRIVO NUOVI INCENTIVI PER IL SETTORE

«Presto la convocazione del tavolo sull’equo compenso» (ANSA) – ROMA, 20 MAG – «Da quando sono arrivato al Governo sto cercando di sostenere e garantire risorse per l’intera filiera. Posso già dire che una serie di misure, incentivi e sostegni, saranno presenti nel decreto in approvazione del Governo». Lo ha detto il sottosegretario all’Editoria Giuseppe Moles intervenendo alla manifestazione della FNSI a Roma. Moles ha aggiunto di auspicare «un rapido recepimento della direttiva sul copyright» e ha sottolineato «la necessità di misure che garantiscano i livelli occupazionali che mettano fine al precariato».

«Il mio impegno c’è – ha detto – e mi auguro che si arrivi a soluzioni che diano ristoro a tutti. Credo che questo Governo possa mettere in campo strumenti utili per fare qualcosa di positivo». «Sull’INPGI non ho competenza e delega – ha proseguito – ma stiamo dando il nostro contributo e mi auguro che con il ministro Orlando si possa raggiungere una soluzione positiva perché fondamentale che si tuteli l’istituto». Moles si è quindi rivolto ai giornalisti esodati presenti al presidio sottolineando che è una problematica che conosce bene. Il sottosegretario ha concluso il suo intervento annunciando infine la convocazione a breve del tavolo sull’equo compenso.

Editoria: giornalisti in piazza Montecitorio, per lavoro e rilancio settore chiesto tavolo governo
Da Lorusso (Fnsi) appello a Draghi – Pappagallo (Asr), attenzione a precari e esodati – Macelloni, su Inpgi serve cabina regia’
Roma, 20 mag. (Adnkronos)


(Fan/Adnkronos)
“Al presidente del Consiglio Mario Draghi chiediamo un tavolo del governo dedicato al mondo dell’informazione, libertà di espressione, e delle tutele previdenziali del settore”. Lo ha detto il segretario della Fnsi Raffaele Lorusso durante la manifestazione organizzata davanti a Montecitorio per sollecitare governo e Parlamento ad affrontare i nodi sul tappeto, dall’occupazione, all’Inpgi, dal contrasto alle querele-bavaglio alla lotta al precariato. Alla manifestazione hanno partecipato i rappresentanti dell’Ordine dei giornalisti, della Casagit, dell’Inpgi, delle Associazioni stampa regionali. Fra i parlamentari, Stefano Fassina (Leu), Marianna Madia (Pd).


Per l’Istituto di previdenza dei giornalisti, la presidente Marina Macelloni ha evidenziato che “non si può chiedere all’Inpgi di tagliare le prestazioni e poi, da un’altra parte, apprestarsi a firmare gli stati di crisi”. In dieci anni “l’Istituto ha pagato prestazioni per 500 milioni che lo Stato ha risparmiato. Chiediamo una cabina di regia a palazzo Chigi. Non si parli più di tagli, ma di crescita, investimenti, lavoro”.


Il segretario dell’Associazione stampa romana, Lazzaro Pappagallo, ha preso la parola con un intervento a sostegno degli esodati del settore giornalistico, cioè di chi “non ha né lavoro né pensione” e rivendicando la necessità di “risposte di sistema” volte a sanare il vulnus rappresentato dal precariato, “anello più debole della catena”.

Giornalisti: comitato esodati ringrazia Moles per “attenzione”

19:15 (AGI) – Roma, 20 mag. – Il comitato giornalisti esodati “ringrazia il sottosegretario all’Editoria Giuseppe Moles “per le sue parole e l’attenzione rivolta al problema degli esodati, a tutti i giornalisti che hanno perso il lavoro a ridosso della riforma pensionistica e si trovano in un limbo, troppo anziani per trovare lavoro, e senza la possibilità di accedere alla pensione né ad alcuna salvaguardia”. Lo afferma una nota del Comitato. (AGI)

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