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Uniti per il lavoro: ancora pochi giorni per presentare i lavori

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“Uniti per il lavoro” e’ il concorso giornalistico che e’ stato presentato questa mattina da Stampa Romana, Cgil, Cisl e Uil, a pochi giorni dalla chiusura del bando per partecipare. Il concorso e’ dedicato agli elaborati giornalistici che hanno raccontato nell’ultimo anno il mondo del lavoro regionale. “C’e’ bisogno di rimettere al centro una discussione sul lavoro, per questo va dedicato questo premio a tutto il mondo del lavoro – ha spiegato Michele Azzola segretario regionale di Cgil Roma e Lazio -. Un premio come questo e’ uno strumento utile per approfondire cosa succede nel lavoro perche’ solo cosi’ siamo in grado di cambiarne le condizioni”.

Luca Bozzi, Cisl Lazio, ha aggiunto che “ancora oggi continuiamo a sottacere delle condizioni sia di lavoro sia di sicurezza in maniera complessiva che dovrebbero essere frutto di approfondimenti. Dobbiamo dare maggiore attenzione alle categorie piu’ fragili: giovani, donne, disabili. A tutti quei lavoratori adulti e disoccupati. Bisogna riconsegnare a queste persone una speranza, a chi ha perso il lavoro o rischia di perderlo. Ad esempio le donne nel Lazio, che sono a livello italiano quelle con maggiore grado di istruzione, c’e’ un numero formidabile di laureate e professionalmente apprezzate, ma finiscono per cadere all’interno di quella modalita’ di lavoro sommerso. Situazione che dovra’ essere osservata con attenzione”.

Alberto Civica, Uil Roma e Lazio ha sottolineato che “sono anni che diciamo che i lavori di cura sono prevalentemente femminili e durante il Covid e’ stata un’attivita’ che ha avuto un tracollo. Diciamo da anni che le donne hanno contratti precari, e sono stati quelli meno garantiti durante il lockdown. Sono anni che portiamo avanti la tesi che senza lavoro femminile non c’e’ crescita e che il problema delle donne va affrontato a se stante – ha aggiunto -.

Quello che ci ha meravigliato e’ che le donne, che sono quelle che ora hanno perso di piu’ il lavoro, sono quelle che hanno avuto incremento piu’ alto di morti sul lavoro. Questo e’ figlio del fatto che il lavoro non e’ piu’ un valore positivo, i diritti sul lavoro vengono visti come privilegi e non diritti che vanno esercitati”.

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