Stampa Romana non ha firmato gli accordi di cassa integrazione e prepensionamenti avanzati da Editoriale Nazionale, società che edita QN, Giorno, Nazione e Resto del Carlino.
L’accordo prevede il prepensionamento di 37 colleghi e l’uso della cassa integrazione anche per gli articoli 2 e 12 per un mese a zero ore.
Stampa Romana non ha firmato e non firmerà accordi che prevedano la messa a riposo di colleghi il cui lavoro si esplica senza vincolo di orario proprio per la peculiarità delle mansioni svolte.
L’accordo è firmato da Fnsi e da alcune associazioni territoriali di stampa. Non ha firmato come noi l’Associazione lombarda dei giornalisti.
Riteniamo questa firma una ulteriore destrutturazione del contratto di lavoro offerta all’azienda del presidente della Fieg.
Inoltre l’ennesimo accordo sui prepensionamenti diminuirà la platea dei colleghi attivi. Ennesima dimostrazione che qualsiasi manovra salva Inpgi in assenza di blocco dei prepensionamenti è scritta sull’acqua.
Stampa Romana, non firmando, rispetta una indicazione della Fnsi messa nero su bianco dal segretario Raffaele Lorusso il 6 dicembre 2017.
Si scrive in quella comunicazione: “Questa federazione conferma che non sono applicabili si giornalisti con qualifica di collaboratori fissi, ai sensi dell’art 2 del Cnlg o di corrispondenti, ai sensi dell’art.12, le disposizioni di legge relative agli ammortizzatori sociali che prevedono riduzione dell’orario di lavoro”.
“Qualora i collaboratori fissi e i corrispondenti dovessero rientrare in un eventuale conteggio di riduzione orari per integrazione salariale a qualsiasi titolo si confermerebbe che i giornalisti interessati, ancorché formalmente inquadrati come collaboratori fissi o corrispondenti, sono di fatto redattori a tempo pieno o a tempo parziale”.
Tutti passaggi che si sarebbero dovuti fare per gli articoli 2 e 12 del gruppo QN, compreso il pagamento degli arretrati per il mancato corretto inquadramento, e non si sono verificati.
Segreteria Associazione Stampa Romana
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