Crescono le intimidazioni ai giornalisti e il Lazio è la regione dove fare questo mestiere è più pericoloso. Lo dice l’ultimo rapporto del Dipartimento di pubblica sicurezza che analizza minacce, aggressioni e atti vandalici dal 2018 alla prima metà del 2021
Nella crescita esponenziale di questi episodi (73 nel 2018, 87 l’anno successivo, 163 nel 2020 e già 110 dall’inizio del 2021) il nostro territorio continua a far registrare il maggior numero di intimidazioni. La maggior parte arrivano da contesti criminali, ma non mancano quelle di carattere socio-politico, mentre l’ultima “tendenza” è quella delle minacce attraverso i social network.
“Sono anni che denunciamo le difficoltà a svolgere la professione in questo territorio – dicono Lazzaro Pappagallo, segretario dell’Associazione Stampa Romana, Fabrizio de Jorio, delegato per la segreteria sulla libertà di informare e Giovanni Del Giaccio, responsabile della macro area Libertà di informare – e il quadro che ci restituisce il report conferma le nostre preoccupazioni. A maggior ragione quando leggiamo che molti colleghi, spesso collaboratori di piccole testate e privi di qualsiasi copertura, preferiscono non denunciare. L’agibilità della professione per chi vuole praticarla come si deve, senza uno scontato copia e incolla, è a rischio e dobbiamo mantenere la guardia altissima affinché i giornalisti possano fare liberamente il loro mestiere.
Alle minacce e aggressioni, inoltre, si uniscono querele temerarie che tendono a imbavagliare chi racconta fatti talmente veri che nel 99% dei casi le denunce vengono archiviate. Stampa Romana – concludono Pappagallo, de Jorio e Del Giaccio – è in prima linea a fianco dei colleghi minacciati, si costituisce parte civile ovunque i colleghi abbiano sporto denuncia e si arrivi a un processo. Il nostro invito a tutte le colleghe e i colleghi è denunciare perché noi saremo al vostro fianco”.
in Italy by