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Illegittima delibera Inpgi per prelievo su stipendi e pensioni. Il parere legale chiesto da Stampa Romana inviato ai ministeri vigilanti

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Illegittima delibera Inpgi per prelievo su stipendi e pensioni.Il parere legale chiesto da Stampa Romana inviato ai ministeri vigilanti

Sono giorni importanti per Inpgi.Entro il 20 ottobre il tavolo tecnico interministeriale con Inpgi e Inps dovrà sciogliere le riserve sul destino dell’istituto dai bilanci in profondo rosso e indicare un percorso accettabile per garantire le pensioni delle giornaliste e dei giornalisti italiani e i contributi dei colleghi in attività.


Come avevamo previsto l’ipotesi dei comunicatori nell’Inpgi è tramontata ed è stata esclusa dal tavolo perché irrealizzabile.


All’interno delle misure varate dall’istituto a giugno per mettere in sicurezza i conti in attesa dell’approvazione dei ministeri vigilanti, Stampa Romana ha duramente contestato il prelievo dell’1 per cento su stipendi e pensioni per cinque anni.
Per questo motivo Stampa Romana ha chiesto un parere legale allo studio Palma Boria, uno degli studi legali più importanti della Capitale su materie fiscali e previdenziali.
Il parere conferma i forti dubbi sollevati dall’Associazione.
Il prelievo presenta profili di illegittimità.


“Gli obblighi contributivi rientrano nella categoria delle prestazioni patrimoniali imposte, e più precisamente dei tributi – si scrive nel parere -. L’articolo 23 della Costituzione impone che sia rispettato il principio della riserva di legge“.

Dunque per far sì che quella delibera “possa ritenersi legittima è necessario che vi sia un provvedimento legislativo alla base che ne legittimi l’adozione, avendo cura di indicare in modo chiaro i criteri e i limiti per la determinazione della misura“. La delibera, varata il 15 giugno scorso, richiama l’art 16 quinquies del DL .34/2019 che “nell’imporre all’Inpgi l’adozione di misure volte alla riduzione della spesa e all’incremento delle entrate, nulla specifica in ordine ai criteri e ai limiti entro cui introdurre tali misure“.

Sulla scorta della giurisprudenza della Corte Costituzionale (sentenza n. 190/2007) una delibera di un ente previdenziale privatizzato assunta senza avere alla sua base i criteri per la determinazione dei contributi obbligatori sarebbe illegittima.

In pratica il Consiglio di Amministrazione dell’Inpgi, nella decisione a maggioranza che ha approvato la delibera, ha assunto su di sè un potere normativo tipico del legislatore, cioè del Parlamento.Il parere dunque ravvisa un percorso in contrasto con le norme costituzionali, il combinato disposto degli articoli 38 e 23, e dunque meritevole di censura e cancellazione da parte del Ministero dell’Economia e del Ministero del Lavoro.


Stampa Romana rimette queste carte all’attenzione dei ministeri vigilanti. 


In questo modo difende stipendi e pensioni da prelievi e da decisioni illegittime assunte dai vertici dell’Inpgi con l’avallo del vertice Fnsi il cui segretario siede nel cda dell’Istituto.


Ricorda che i prelievi di solidarietà sulle pensioni dovevano avere carattere di unicità e irripetibilità a dimostrazione del fatto che la soluzione al pesante deficit va trovata in modo organico altrove.


Attende le decisioni del Governo sul destino dell’Istituto e rinnova la richiesta di garanzia pubblica e così evitare provvedimenti punitive per le pensioni e i contributi già versati dei colleghi attivi.
In allegato il parere legale.


Segreteria Associazione Stampa Romana

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