Cerca
Close this search box.

Agenzie: cambiamo la disciplina del rapporto con lo Stato

Condividi questo articolo:

Associazione Stampa Romana chiede un intervento di sistema sulle agenzie di informazione primaria.

In questo momento il sistema delle agenzie è governato da bandi pubblici in regime di proroga semestrale.

I bandi pubblici e le loro proroghe hanno provocato e stanno provocando effetti negativi sulla stabilità di impresa e, a cascata, sull’occupazione.

Questa situazione di incertezza giuridica può determinare contenzioso amministrativo e compromettere, con le incertezze di impresa, una infrastruttura pubblica, quella dell’informazione primaria, fondamentale per la tenuta democratica del paese e per la corretta informazione al riparo da bufale e fake news.

Pensiamo che sia il momento di recuperare lo spirito della legge 416 e di tornare a un regime di convenzioni dirette con le agenzie a diffusione nazionale.

Inalterato deve restare il perimetro occupazionale garantito dal contratto giornalistico a tempo indeterminato e dal numero congruo di colleghi per impresa.

Così come deve essere nelle convenzioni chiaro il ruolo di uno Stato che chiede alle agenzie la produzione di informazione di qualità in cui non sia tanto rilevante il numero dei take quanto la presenza dei colleghi sugli eventi per reportage di qualità, la diffusione delle notizie sul territorio nazionale e la netta distinzione tra attività informativa e ruoli residuali di comunicazione.

Chiediamo al sottosegretario Moles di riattivare un tavolo di confronto con i comitati di redazioni delle agenzie, la Fnsi e Stampa romana per discutere dell’organizzazione del settore, anche sulla scorta della proposta normativa già avanzata da questa associazione.

Il rilancio dell’informazione nel nostro paese deve essere saldamente ancorato alla tutela di un interesse nazionale sulla dorsale fondamentale di produzione e distribuzione  delle notizie  e al diritto dei cittadini di essere correttamente informati.

Il network