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Inpgi: si avvicina la garanzia pubblica per le pensioni

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La commissione per il risanamento dell’Inpgi ha concluso i suoi lavori.

L’ipotesi più accreditata e approvata dai membri della commissione (ministeri vigilanti, Inpgi e Inps) è la nascita della garanzia pubblica.

Inpgi 1, la parte di cassa dei lavoratori dipendenti che perde ogni anno 250 milioni, passerebbe a metà del prossimo anno in Inps.

Non sono previsti tagli e ricalcoli delle pensioni e dei contributi in essere ne’ per i pensionati ne’ per gli attivi.

Inpgi 2 resterebbe autonoma.

È esattamente quanto Stampa
Romana ha chiesto per salvare le pensioni: immaginare e ottenere soluzioni praticabili che non punissero i giornalisti.

Escono di scena definitivamente ipotesi come l’arrivo dei comunicatori, una specie di deportazione contributiva fuori da ogni logica e dalla storia previdenziale del nostro paese.

In questo senso ringraziamo le parole sagge del Presidente Mattarella quando ha indicato una strada possibile per la salvezza di un sistema pensionistico legato al ruolo professionale per l’iscrizione all’Ordine che esercitiamo.

È chiaro che la norma deve tradursi in legge di bilancio e poi passare al vaglio del Parlamento. Quindi il percorso va sorvegliato con grande attenzione ai dettagli.

Resta indiscutibile il ruolo di Stampa romana nell’aver prima evidenziato una condizione di insostenibilità strutturale delle casse dell’Inpgi, nell’aver poi rifiutato soluzioni incongrue tra cui il taglio per cinque anni degli stipendi e nell’aver infine spinto per la garanzia pubblica.

Continuiamo a essere un baluardo di verità al servizio delle colleghe e dei colleghi.

Segreteria Associazione Stampa Romana

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