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L’informazione e la guerra: la giusta distanza. Terza parte. Il VIDEO della diretta

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Le guerre rappresentano anche per l’informazione uno stress test.

Per il modo di produrre informazione, per il numero crescente di fonti disponibili, per la diffusione imponente di propaganda e per il ruolo della censura in Russia, per la possibilità molto ridotta di verificare le notizie, per le piattaforme di distribuzione dei contenuti moltiplicatesi negli ultimi anni.

Stiamo ragionando con colleghe e colleghi che hanno lavorato o lavorano sul campo e con analisti e operatori dell’informazione su cosa stia accadendo in Ucraina e se questo passaggio della storia ci stia consegnando una infosfera e un giornalismo diverso da quello tradizionale.

Abbiamo intitolato il ciclo di incontri “L’informazione e la guerra. La giusta distanza”.

La terza parte è stata dedicata all’organizzazione della produzione sulle all news, sui siti, sui settimanali, al ruolo degli inviati  tra “freddezza” ed “equidistanza” in resoconti ed analisi, al ruolo di esperti e nuove figure professionali nella verifica delle notizie e nella costruzione di cornici interpretative.

Hanno partecipato: Giampaolo Cadalanu, inviato Repubblica, Paolo Di Giannantonio, inviato Tg1, Simona Maggiorelli, direttrice Left, Sara Menafra, vicedirettrice Open, Claudio Michelizza, sbufalatore, Alberto Romagnoli, vicedirettore Rai News 24, Gen. Dino Tricarico, ex Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica Militare, Nicola Zamperini, Disobbedienze e Pio D’Emilia, Sky Tg 24.

Ha moderato Lazzaro Pappagallo, segretario di Stampa Romana.

IL VIDEO DELLA DIRETTA

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