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Le Vendite di Quotidiani a Marzo 2022

Sostegno all'editoria

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Articolo pubblicato su Datamediahub.it

Accertamenti Diffusione Stampa [ADS] ha rilasciato i dati relativi alle vendite di quotidiani a marzo di quest’anno. Abbiamo elaborato i dati dei principali quotidiani nazionali e pluriregionali analizzando il totale delle vendite individuali [e NON le diffusioni, come fanno altri, che servono solo a gonfiare le cifre], le vendite delle copie vendute in edicola e le copie digitali vendute ad un prezzo almeno pari al 30% di quello della versione cartacea.

Ricordiamo che per totale vendite individuali pagate dall’acquirente, si intende il totale risultante dalla sommatoria delle vendite individuali cartacee, degli abbonamenti individuali cartacei pagati e delle vendite copie digitali individuali, che sono comprensive anche delle vendite di copie digitali ad un prezzo inferiore al 30% della corrispondente versione cartacea. Dunque, tali copie individuali sono quelle pagate direttamente dal singolo acquirente. Sono escluse vendite e abbonamenti multipli, sia del cartaceo che delle copie digitali, che spesso sono frutto di fantasiose operazioni di marketing, diciamo.

Dopo un 2021 che ha fortemente imbarazzato, diciamo, la proprietà di GEDI, il primo trimestre del 2022 vede ancora più nero il quotidiano diretto da Molinari. A marzo la Repubblica perde complessivamente il 4.77% del totale delle vendite individuali rispetto al mese precedente, e ben il 18.63% delle copie rispetto a marzo 2021.

Le vendite in edicola del quotidiano fondato da Scalfari calano del 6.77% rispetto a febbraio e del 21.96% rispetto al mese corrispondente dell’anno precedente. Anche le vendite di copie digitali vendute ad un prezzo almeno pari al 30% di quello del quotidiano cartaceo calano in maniera significativa: – 5.83% vs febbraio e -19.86% rispetto a marzo 2021. Repubblica per il secondo mese consecutivo perde così la leadership anche per le copie digitali.

Decisamente migliore la situazione per il Corriere della Sera che, a livello di totale delle vendite individuali guadagna il 0.71% rispetto a febbraio e perde “solo” l’1.68% in confronto a marzo 2021. Questo fa sì che complessivamente il gap tra i due giornali passi da circa circa 69mila copie a marzo 2021 a ben [quasi] 104mila copie di differenza a marzo 2022.

Il quotidiano diretto da Fontana, pur perdendo il 3.56%, anno su anno, delle copie vendute in edicola aumenta la sua distanza da Repubblica di oltre 21mila copie. Crescono le vendite di copie digitali [+ 4.40% anno su anno] e ora il Corsera è leader anche in questo segmento per il secondo mese consecutivo.

Se questa è la situazione per i due principali quotidiani, per vendite, del nostro Paese, le cose non vanno bene, anzi, neppure per la maggior parte degli altri quotidiani.

Su 14 quotidiani presi in esame solamente 4 crescono rispetto a febbraio 2022, e sono invece solo 3 quelli in crescita rispetto al mese corrispondente dell’anno precedente.

È boom per ItaliaOggi, che però resta ben al di sotto delle vendite del marzo 2021. La Verità interrompe la crescita continua registrata sino ad oggi e perde il 4.73% delle vendite rispetto a febbraio 2022, ma resta comunque in forte crescita rispetto a marzo 2022.

Non decollano le vendite di copie digitali. Su 16 quotidiani da noi presi in considerazione solamente quattro crescono rispetto a marzo 2021, e anche rispetto a febbraio 2022 sono soltanto cinque quelli in crescita. Appare chiaro che esiste un gigantesco problema di prodotto, completamente da riconcepire, ed anche di user experience per quanto riguarda in maniera specifica le copie digitali.

La tabella sotto riportata fornisce il, pessimo, quadro complessivo delle testate da noi prese in esame. Un andamento che in considerazione della guerra in Ucraina rende ancor più disastrosi i dati di vendita.

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