Cellulari sequestrati a un check point ucraino e restituiti dopo aver inserito qualche scandaglio digitale.
Certamente le forze di sicurezza sapranno molto degli spostamenti e del contenuto delle informazioni e delle app presenti negli smartphone.
La denuncia arriva da inviati sulla linea del fronte della guerra.
Riteniamo che una decisione del genere comprometta l’autonomia e la libertà professionale dei colleghi a meno che non ci siano particolari ragioni di sicurezza che certamente nel caso in questione non sono state comunicate ai diretti interessati.
Pur nel dramma e nella violenza spietata della guerra resta fondamentale il ruolo dei giornalisti come testimoni dei fatti e non come megafoni di propaganda. E questo ruolo va rispettato e garantito.
Informeremo tempestivamente la Farnesina di quanto sta accadendo ai nostri colleghi.
Segreteria ASR