Da qualche giorno nel sito dell’Inps, si possono trovare i cedolini delle nostre pensioni ex Inpgi i cui importi saranno accreditati via iban in loro possesso alle vostre banche venerdì 1 luglio. Per consultarli, è necessario aprire, per chi non l’avesse già fatto, una posizione tramite MyInps. Per l’accesso la via migliore è di usare lo Spid altrimenti il codice fiscale.
In luglio, le pensioni confezionate ancora dall’Inpgi, l’impostazione resta la stessa del passato con una novità solo formale: in fondo nel cedolino, dopo le voci tasse e la quota sindacale, appaiono solo le somme del contributo Casagit da prelevare senza alcun riferimento specifico sul destinatario. Nei mesi successivi, l’Inps non tratterà più la Casagit, ma erogherà l’intero importo della pensione senza questa trattenuta. Come è stato spiegato dal fiduciario Mario Antolini nel dettaglio delle modalità, il contributo dovrà essere versato direttamente dal socio.
Per i tantissimi che ne sono interessati, risulta che fra le eredità che lascia INPGI c’è un castelletto di 63 milioni dei quali 24 dell’ex fissa. Un fondo questo conteso da tanti a cominciare dalla Casagit e dalla Fnsi. Finora non è stata stabilita la paternità dell’erogatore dalla commissione paritetica Inps/Inpgi che potrà meditarci sopra per mesi con la soddisfazione degli oligarchi scialacquatori dell’Inpgi che restano a cavallo finché l’istituto non venga definitamente cancellato e sostituto dal nuovo Inpgi ancora da nascere.
Il vecchio è diventato uno zombie in dispendiosa e senza fretta attesa di rifare lo Statuto del nuovo già bocciato perché inidoneo. Va aggiunto che i 24 milioni sono un’inezia di fronte ai 140 milioni di crediti ex fissa rivendicati legittimamente da anni dai colleghi.
Romano Bartoloni Gruppo Romano Giornalisti Pensionati
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