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INPGI IN INPS NON QUADRANO I CONTI: SALVI SENZA ANIMA

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Non quadrano ancora tutti i conti dei finiti dentro l’Inps, 15mila giornalisti contrattualizzati e 10mila pensionati (bloccati i prepensionamenti, e diversi dei nuovi lasciato il lavoro ancora non hanno visto un euro); possono solo dire di aver salvato la pelle da lavoratori dipendenti e non è poco, ma hanno perso l’anima e l’identità professionale che, alla Fnsi assicuravano, era garantita e protetta dal parafulmini dell’Inpgi. Purtroppo, il tracollo economico e finanziario ha tagliato i ponti dell’Istituto con una parte importante del giornalismo.

All’ultimo Consiglio generale, una specie di parlamentino con scarsi poteri di controllo, la presidente Marina Macelloni ha spiegato a tutto tondo che il nuovo Inpgi non ha più voce in capitolo nel sistema previdenziale e sociale dei giornalisti (gestione crediti contributivi, prestazioni pensionistiche e previdenziali, trattamenti di disoccupazione e di cassa integrazione, riscatti e ricongiunzioni, solidarietà ecc). Nei limiti del possibile e nel rispetto delle norme di legge, delle regole e delle circolari Inps diffuse allo scopo, l’Inpgi può fiancheggiare il Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD/INPS) fino all’intero prossimo anno. Nel frattempo, ritarda un secondo decreto ministeriale, stavolta operativo, che autorizzi il trasferimento e l’inquadramento Inps di 94 dipendenti Inpgi, già selezionati, per la costituzione di un polo, una struttura operativa, al fine di sbrigare le tante pratiche di giornalisti tuttora in alto mare.

Dal 1 luglio tutti i rapporti dei giornalisti e degli editori vanno regolati direttamente con l’Inps (sito web myInps) in base obbligatoria illustrata da un manuale guida, la circolare 92 del 28/07/22. Oggi come oggi, le Ast, le associazioni territoriali della Fnsi per la loro vocazione privatistica rimangono con le mani in mano, non potendo più offrire un servizio assistenziale diretto, tuttavia si stanno ingegnando per convenzionarsi con i Patronati pubblici delle organizzazioni sindacali del lavoro.

C’è da sperare che, quando questo terremoto della fase transitorio sarà superato, Fnsi e Ast possano riaffermare a pieno titolo il ruolo sempre avuto tra i colleghi accanto a quelli fondamentali dei rinnovi dei contratti e della difesa della libertà e  dei valori dell’informazione. Altrimenti si rischiano lo sbandamento alle basi e l’invulnerabilità del nostro storico sindacato unico.

Come riconosciuto dalla stessa presidente Macelloni le “criticità” pesano sul processo di transizione dell’Inpgi, purtroppo una goccia d’acqua invisibile nel mare dei milioni di lavoratori dell’Istituto pubblico di previdenza sociale. Lo scoglio più pesante è prodotto dal blocco dei prepensionamenti via legge 416 che gli editori, grazie anche ai contributi dello Stato, sparano a raffica, ma oggi solllecitano a vuoto. Si attende con preoccupazione il via libera da un apposito intervento ministeriale che potrebbe avere tempi lunghi in giorni burrascosi e con un nuovo governo ancora da fare. Altro duro bastone fra le ruote è rappresentato dalle mancate definizioni del primo pagamento delle pensioni richiesto dopo la fatidica data della frontiera del 1 luglio. Le richieste cominciano ad essere parecchie, e nonostante l’interfaccia via Cloud fra i due istituti, le attese delle prestazioni per molti colleghi si prolungano di mesi.

Anche le altre “criticità” non sono di poco conto. Le assicurazioni infortuni passano per legge all’Inail che obietta riserve per quelli extraprofessionali sempre pagati da via Nizza. Valgono 71 milioni i 3 fondi solidaristici (compreso ex Fissa) requisiti dall’Inps che erano rimasti a copertura nei cassetti scassati dei bilanci del morente Inpgi1. Non sarà facile per la Fnsi rivendicarne la titolarità e trovare un gestore terzo che vada incontro alle legittime aspettative della categoria. Che non possono essere ignorate proprio in questi tempi di vigilia dei Congressi del sindacato a livello nazionale e regionale.

Romano Bartoloni – Presidente del Gruppo romano giornalisti pensionati

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