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ASR: la crisi di Dire e la necessità della riforma per le agenzie

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La accelerazione della crisi a Dire con la minaccia di consistenti esuberi che colpirebbero una redazione giovane e ben strutturata segna un punto di non ritorno.

Da anni Stampa Romana indica l’esigenza di abbandonare al più presto lo schema dei bandi per la regolamentazione dei rapporti tra l’informazione primaria e la pubblica amministrazione.

Gli effetti dell’attuale sistema hanno colpito e stanno colpendo l’occupazione. Dire è solo il caso più emblematico ed evidente.

Per questo abbiamo ripetuto al sottosegretario per l’editoria Barachini l’urgenza di girare pagina e di avere un nuovo quadro di riferimento partendo dalla legge e non da un semplice atto amministrativo, l’aggiudicazione delle risorse per bandi, ingiusto quando si parla di informazione e notiziari, cioè beni “pubblici” indivisibili. A questo aggiungiamo che in nessun paese europeo le convenzioni sono regolate da bandi e codice degli appalti.

La riforma e’ una necessità che rilanciamo per tutelare la redazione di Dire e altre redazioni che non possono continuare a vivere una situazione di perenne incertezza sotto la spada di damocle di editori pronti a tutto, inclusi i licenziamenti, pur di recuperare e incamerare risorse.

Segreteria ASR

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