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Prelievo salva Inpgi: Stampa Romana ricorrerà in tribunale

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L’Inps ha comunicato alle parti sociali e ai diretti interessati che nella busta paga di gennaio saranno scontati gli effetti semestrali del prelievo dell’1 per cento su pensioni e stipendi salva Inpgi deliberato dai vertici dell’istituto di previdenza e accettato da Fnsi con l’eccezione di Stampa Romana e dei colleghi dell’associazione calabrese.

Si attendono analoghe determinazioni dalle aziende in cui lavorano giornalisti attivi.

È l’esito incredibile di una vicenda assurda.

Nelle intenzioni dell’Inpgi quella misura avrebbe dovuto sbloccare l’intervento dello Stato sui comunicatori. Si è visto che quella ipotesi era completamente campata in aria, priva di supporto di numeri veri e di consenso dei diretti interessati.

Incassata la garanzia pubblica sulle pensioni, l’Istituto non è stato neanche capace di annullare in autotutela una delibera inutile per l’ingresso della gestione principale dell’Inpgi in Inps creando questo ingorgo.

Oggi, a qualche giorno dalla chiusura delle elezioni dove anche questa misura avrebbe creato malumore tra gli elettori, rispunta l’applicazione e la cogenza del prelievo.

Stampa Romana, come ha già pubblicamente sostenuto, difenderà le proprie ragioni in giudizio a tutela degli iscritti, pensionati e attivi, per i quali questa misura non solo non ha alcuna utilità ma è illegittima.

Solo il legislatore può tassare stipendi e pensioni. Non può farlo un istituto privatizzato sulla base di una delega troppo generica violando così la Costituzione.

Segreteria ASR

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