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Tg1, Rita Atria e la mafia che non si può raccontare: la solidarietà a Giovanna Cuce’

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Il 17 luglio scorso il tg1 ha trasmesso una inchiesta di un’ora, raccontando la storia di Rita Atria, una testimone di giustizia durante la guerra di mafia che portò anche alla morte di Falcone e Borsellino.

Un’ora di reportage senza testo di accompagnamento in cui il racconto è stato sviluppato in buona misura dalle immagini d’epoca: in questo modo la collega Giovanna Cuce’ ricostruiva nei dettagli una storia dimenticata di grande passione civile e di giustizia in una terra ferita come la Sicilia. Una storia chiusa con la morte a Roma di Rita Atria.

Da settembre sono arrivate sulla scrivania di Cuce’ tre richieste di danni da 20mila euro l’una. I danni sarebbero di immagine per le persone coinvolte nei fatti dell’epoca e riprese nell’inchiesta di luglio. Secondo i legali delle presunte parti offese quelle persone sarebbero danneggiate perché avrebbero diritto all’oblio rispetto a quanto accaduto.

In attesa del giudizio civile il reportage degli speciali del tg1 è stato tolto dall’azienda da Raiplay.

Stampa Romana esprime solidarietà alla collega. Ritiene ingiustificato e pericoloso che un lavoro giornalistico prodotto dalla Rai sia congelato in attesa del verdetto di un giudice. Ritiene che anche in questo caso si faccia un uso distorto del diritto all’oblio soprattutto se messo in relazione a vicende sulle quali si stanno ancora accertando elementi di verità.

L’oblio per storie di mafia è una contraddizione in termini perché abbiamo invece il dovere di ricordare e deve prevalere sempre il diritto di cronaca.

Stampa Romana è pronta ad affiancare in giudizio la collega per testimoniare la solidarietà della categoria non solo nel profondo rispetto del lavoro della collega ma in difesa dell’esercizio del diritto di cronaca.

Segreteria ASR


 

Care colleghe e cari colleghi,


il Cdr del Tg1 esprime piena solidarietà alla collega Giovanna Cucè nella vicenda del suo speciale su Rita Atria. Un caso che pone due questioni importanti.

La prima è la relazione tra il diritto all’oblio e il diritto/dovere di informare, soprattuto relativamente a fatti di indiscutibile e straordinario interesse pubblico. Questioni su cui chiediamo di aprire una riflessione profonda sia all’Ordine dei giornalisti sia al sindacato.


La seconda questione è la gestione delle Teche Rai che riguarda tutte le testate. Chiediamo all’azienda di specificare meglio e con celerità nelle operazioni di archiviazione delle immagini, le sequenze che la legge sottopone a restrizioni nel loro utilizzo.

Il Cdr sostiene la collega Cuce nella richiesta di ripubblicare online il suo speciale.
Il Cdr continuerà a seguire la vicenda della collega Cucè e ribadisce pieno sostegno.


Il Cdr del Tg1

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