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Documento politico di chiusura X Congresso ASR

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Il X Congresso dell’Associazione Stampa Romana approva la relazione di Stefano Ferrante, candidato alla segreteria e ringrazia Lazzaro Pappagallo, segretario uscente, per il lavoro svolto in questi difficilissimi anni. Pappagallo ha riportato al centro dell’Associazione la difesa del lavoro giornalistico svolto dentro e fuori dalle Redazioni, tutelato dal contratto o non tutelato affatto e ha difeso la libertà di colleghe e colleghi da ogni condizionamento e dallo sfruttamento indipendentemente dal loro pensiero politico. Sotto la sua Segreteria il sindacato ha ripreso autorevolezza, dignità e funzione sociale. E ha tracciato un percorso di innovazione, vedasi solo  la formazione professionale e le gare europee, che intendiamo proseguire e rispettare.

Negli ultimi anni non siamo stati in grado a livello nazionale di affrontare l’emergenza del lavoro con risultati degni di nota non sapendo indicare una strada per uscire almeno in parte dalla grave crisi del nostro settore. Senza il confronto aperto, senza il contributo di tutti e non volendo ascoltare per principio preso le più grandi Associazioni territoriali è impossibile qualsiasi passo in avanti. Tuttavia non siamo fautori di strappi, corse in avanti e nuove nascite federative come ci è toccato registrare. Sono anch’essi però segnali che l’immobilismo non paga. Come Stampa Romana ci siamo solo opposti allo “status quo”, alla rassegnazione e al settarismo ideologico di chi pensa che la ragione sia sempre e solo dalla parte dei numeri.

Dove qualche voto in più rende giusti a dispetto di ragionamenti più validi. Ci impegniamo dunque anche in futuro a proseguire sulla strada della novità e del confronto leale delle posizioni e confermiamo:

L’importanza della difesa dei diritti economici e professionali di tutti i giornalisti, contrattualizzati e freelance, collaboratori, pensionati e colleghi sfruttati

La necessità di rilanciare la contrattazione in un percorso partecipato democratico e trasparente, rifiutando ogni forma di discriminazione all’interno della professione e

riaffermando il valore unificante e la centralità del contratto nazionale il cui rinnovo non è più rinviabile

La convinzione che tutti gli editori siano nostra controparte

L’idea che ci si debba muovere sempre di più verso i giornalisti più giovani, colleghe e colleghi senza un futuro certo e quanti si sono allontanati dalle Associazioni sindacali proponendo nuovi modelli di partecipazione e risposte alle differenti richieste fornendo servizi mirati alle loro esigenze

Supportare e affiancare l’azione dei Comitati di Redazione e dei Fiduciari per evitare che siano ostaggio dei direttori e degli uffici del personale

Rafforzare l’attenzione e il controllo sulla Casagit per evitare che faccia la sciagurata fine dell’Inpgi assicurandoci anche che la Fnsi si faccia realmente carico di colleghi e pensionati finiti all’Inps

Ci impegniamo inoltre ad aprire il sindacato a tutti i colleghi che  facciano informazione a vario titolo attraverso tutti i nuovi strumenti che oggi sono a disposizione, previo un colloquio con una commissione ad hoc e a spingere l’Ordine a rivedere i parametri di accesso alla professione consentendo così l’ammissione all’esame professionale di quanti lo richiedessero e non fossero iscritti ad altri albi professionali

Infine dare seguito concreto, dopo un serio controllo dei costi, all’idea di una pubblicazione digitale sul mondo del lavoro, con inchieste e servizi, aperta al contributo, retribuito, di tutti i colleghi, non pensionati, che volessero parteciparvi.

Approvato con 35 voti favorevoli, 25 contrari e 0 astenuti

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