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Chiede i danni perché l’accusa è cambiata ma perde la causa contro i giornalisti

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“Non vi è dubbio alcuno che la notizia- involgente un grave fatto di cronaca – fosse di pubblico interesse (…)” Lo scrive il Tribunale di Roma, sezione diritti della persona e immigrazione, respingendo la richiesta di risarcimento del danno avanzata nei confronti di Data Stampa.

I colleghi avevano riportato la notizia dell’arresto dell’uomo per tentato omicidio, così come diffuso in una nota ufficiale della Questura di Roma, ma l’accusa era poi stata derubricata in lesioni gravissime. Il giudice riconosce che i colleghi hanno agito secondo le regole, riportando quanto fosse di loro conoscenza al momento del fatto.

Il tribunale, inoltre, nel dichiarare “radicalmente infondata”  la domanda di risarcimento, ha inteso anche revocare la concessione del gratuito patrocinio all’attore che aveva “tutti gli elementi” per ritenere appunto infondata la sua richiesta. 

Si tratta dell’ennesimo tentativo di fare “cassa” sulla pelle dei giornalisti che viene bocciato da un Tribunale. Siamo vicini ai colleghi e ricordiamo che non basta vedere riconosciute le proprie ragioni, è ora che quanti chiedono lauti risarcimenti in caso di sconfitta – come questo – paghino le conseguenze a chi è stato trascinato per anni in Tribunale e alla fine ha dimostrato di avere agito correttamente.

Giovanni Del Giaccio responsabile macro area Libertà di informare ASR


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