Proseguiamo con le nostre analisi sui bilanci dei principali editori di quotidiani del nostro Paese. Dopo aver analizzato i ricavi di RCS Mediagroup e quelli del Gruppo Sole24Ore, e aver ricostruito l’andamento di Caltagirone Editore dal 2018 al 2022, quello di Cairo Communication, ed i ricavi di Monrif, oggi ci dedichiamo alla analisi dei ricavi di Società Editoriale il Fatto [SEIF].
Dopo anni di continua crescita, proseguita anche durante l’annus horribilis della pandemia da Covid, SEIF chiude il 2022 con ricavi in calo. Ricavi a 27,9 milioni di euro rispetto ai 32,5 milioni dell’esercizio precedente. In calo di circa il 14% rispetto al 2021, che era stato l’anno nel quale il gruppo editoriale aveva toccato il massimo dei ricavi, ma anche al di sotto del 2018. Unica nota positiva l’EBIT pari ad euro 1,2 milioni rispetto ad euro 465 migliaia al 31 dicembre 2021.
I ricavi riconducibili al settore editoria sono composti essenzialmente dai ricavi delle vendite in edicola del quotidiano per un importo di 14,5 milioni che si sono decrementate del 10.5% rispetto all’esercizio precedente; delle vendite del magazine mensile FQMillennium per 420mila euro che hanno registrato un decremento di oltre il 22% rispetto all’esercizio precedente; delle vendite dei libri Paper First nel canale edicola e libreria per circa 1.1 milioni di euro, decrementatasi di quasi il 27% soprattutto in funzione della pubblicazione di un numero di titoli inferiore rispetto all’esercizio precedente in particolare di quelli destinati al canale della distribuzione in libreria; delle vendite di abbonamenti dei prodotti editoriali e contenuti digitali per oltre 5,9 milioni che mostrano una flessione del 1.6% dei ricavi di competenza rispetto all’esercizio 2021, anche se il fatturato 2022 si è incrementato di circa il 7%, ma il cambio del mix tra mensili e annuali [cresciuti] ha portato al risultato su detto in termini di competenza dei ricavi.
Complessivamente, i ricavi del settore editoria hanno registrato una flessione del 9.57% dovuta ad un calo che ha impattato quasi esclusivamente sui prodotti editoriali nel formato cartaceo avendo tenuto il livello dell’esercizio precedente i ricavi da abbonamenti.
I ricavi del settore media content evidenziano un decremento totale del 37.7% circa e sono composti essenzialmente dai ricavi di sfruttamento dei contenuti televisivi per 1,7 milioni di euro, che hanno registrato una flessione di oltre il 45% rispetto all’esercizio precedente dovuta principalmente alla riduzione del numero di episodi richiesti per restrizione dei budget di raccolta pubblicitaria delle emittenti; delle vendite degli spettacoli teatrali ed eventi per 191mila euro, in forte crescita rispetto al 2021; abbonamenti App TVLOFT di 236mila euro, che mostrano una crescita di oltre il 10% rispetto al 2021.
I ricavi pubblicitari ,pari a 3,7 milioni di euro, hanno registrato un decremento di circa il 19%. I ricavi del 2022 si compongono essenzialmente della raccolta pubblicitaria sul quotidiano per euro 786mila con un incremento di oltre il 10% rispetto al 2021; della raccolta pubblicitaria sul sito per 2,9 milioni di euro che evidenzia un decremento del 24.4% rispetto all’esercizio precedente.
Il 25 novembre 2022 la Società Editoriale Il Fatto ha deliberato il nuovo piano industriale triennale. Al centro del piano la comunità fidelizzata al brand, l’innovazione tecnologica, la valorizzazione della diversificazione, la creazione della nuova business unit dedicata alla formazione. In estrema sintesi il piano industriale del prossimo triennio prevede la trasformazione della società da media company a community company.
Parte strategica del piano è proprio l’espansione della community. Per rafforzare le possibilità di partecipazione attiva a tutte le diverse attività del gruppo editoriale, SEIF ha deciso di avviare un progetto digitale basato su tecnologia Web 3.0. La nuova community 3.0 dovrebbe consentire ai membri una maggiore partecipazione alla vita aziendale, accessi esclusivi ai prodotti e servizi de “Il Fatto Quotidiano”, utilizzo di logiche di gamification, integrando, così, i diversi punti di accesso della nostra galassia [giornale, sito, produzione televisiva, raccolte fondi, formazione e petizioni] per la fruizione dei tanti diversi servizi. E si prevede al 2025 un’incidenza dei ricavi del canale digitale pari al 59% sul totale, che si confronta con l’attuale 37%.