La redazione dell’AFP di Roma si stringe al dolore della famiglia per la morte del collega Arman Soldin mentre stava facendo il lavoro che amava tanto. Fin dall’inizio ha voluto raccontare in prima linea la terribile tragedia della guerra in Ucraina. Arman prima che un collega era per me un amico. E proprio qui a Roma che ha cominciato a fare il nostro mestiere, il video giornalista, imparando tutte le basi e apportando l’entusiasmo tipico della sua giovane età. Sempre sorridente e positivo mi aveva accompagnato a Lampedusa e su altre storie italiane.
Era tornato a trovarci tante volte dopo essere stato assunto a Londra. Aveva coperto le elezioni del 2018 e lo scoppio della pandemia nel nostro paese. Perché lui amava l’Italia e si sentiva uno di noi e allo stesso tempo cittadino del mondo. Da Sarajevo dove era nato poco prima dello scoppio di un’altra infame guerra era riuscito a scappare in Francia insieme a sua madre. Accolto dal governo di Parigi ha reso onore alla sua patria di adozione. Brillante e intelligente e con una grande umanità lascia un vuoto nei nostri cuori. Che la terra ti sia lieve piccolo grande Arman.
Giovanni Grezzi
Fiduciario AFP