Sono solo gli editori deboli quelli che rispondono alle giuste rivendicazioni sindacali della propria redazione snocciolando i numeri dei partecipanti alle assemblee, dei favorevoli e dei contrari alla linea della maggioranza. E che questa volta sia Urbano Cairo a usare questo metodo nel confronto con i giornalisti del Corriere della Sera è preoccupante: dimostra che anche chi si erge a imprenditore illuminato non risplende forse tanto come vuol far credere.
L’Associazione Lombarda dei Giornalisti e l’Associazione Stampa Romana confermano anche in questa occasione di essere al fianco dei giornalisti del Corsera. Lo sono state la scorsa settimana in occasione delle due giornate di sciopero, lo sono ancor di più oggi. “Se l’editore Cairo voleva far sapere che lui è a conoscenza di quanto accaduto in corso d’assemblea, stia tranquillo: lo sa anche il sindacato. E per questo tutelerà sempre i giornalisti” affermano il presidente della ALG, Paolo Perucchini, e il segretario di Stampa Romana, Stefano Ferrante.
Una settimana fa i sindacati dei giornalisti di Milano e Roma chiedevano senso di responsabilità e lungimiranza all’editore Cairo nella vertenza sindacale aperta dai suoi giornalisti. I giornalisti hanno tutto il diritto di rivendicare assunzioni, un’organizzazione del lavoro più funzionale ai progetti editoriali messi in campo o un riconoscimento economico a fronte dei positivi risultati societari che portano alla distribuzione di dividendi agli azionisti.
Lombarda e Stampa Romana auspicano che l’editore finalmente si sieda al tavolo e si confronti con spirito costruttivo dando finalmente dimostrazione di considerare davvero i giornalisti come una risorsa e non come meri centri di costo.