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Cdr Metro: ammortizzatori sociali insostenibili, giornalisti in stato di agitazione. Il comunicato.

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Care lettrici e cari lettori,

vogliamo rendervi partecipi del fatto che Metro sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua esistenza che, ben 23 anni fa, lo ha visto coraggioso pioniere della “rivoluzionaria” esperienza della freepress in Italia. Una gratuità informativa che si è sempre accompagnata ad una rigorosa e libera autorevolezza giornalistica.

In tempi recenti – già prima della pandemia e della guerra – la crisi economica e quella dell’editoria hanno iniziato a colpire duramente tutta la carta stampata, con il “fenomeno smartphone” e i drastici cali di fruitori e pubblicità (unica fonte di sostentamento per Metro). Allo stesso tempo, però, proprio la peculiarità della nostra testata – svincolata da un prezzo di vendita e dalle edicole – avrebbe dovuto costituire una preziosa potenzialità.

Invece gli editori che si sono succeduti, con visione miope, hanno perseguito una gestione del “giorno per giorno” basata solo sui tagli e su un progressivo impoverimento di mezzi, capacità e risorse: nessuna strategia a lungo termine, nessuna valorizzazione delle professionalità interne, nessun ripensamento sui contenuti generalisti, nessun potenziamento del web e della presenza sui social media.

Il risultato è che la situazione si è aggravata e le redattrici e i redattori di Metro si sono fatti carico nel tempo, con grande senso di responsabilità, di crescenti sacrifici economici e lavorativi, aderendo ad ammortizzatori sociali giunti sino ad una solidarietà del 50%. Ora però l’editore, come sorta di regalo natalizio, vorrebbe innalzarla ulteriormente e unilateralmente sino a livelli che renderebbero risibili le retribuzioni e impossibile la fattura stessa di un giornale (men che meno di qualità). Una imposizione e un ricatto occupazionale che, insieme ai nostri sindacati di categoria nazionali e locali, abbiamo respinto al mittente aprendo una dura vertenza.

Per questo l’Assemblea delle redattrici e dei redattori di Metro ha deciso di proclamare a partire da oggi lo stato di agitazione permanente, in nome di una dignità giornalistica che non può essere impunemente calpestata e del rispetto dovuto a voi lettrici e lettori che per oltre due decenni ci avete apprezzato ogni giorno durante i viaggi in metropolitana e meritate un’informazione all’altezza.

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