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Un nuovo sito per l’Associazione Stampa Romana

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di Stefano Ferrante
Segretario dell’Associazione Stampa Romana

Il sito dell’Associazione Stampa Romana si rinnova. Era necessario dopo qualche anno, anche per rendere più immediato il contatto con il sindacato unitario dei giornalisti del Lazio, più evidente la sua attività, più fruibili i servizi forniti.

Un aggiornamento che accompagna quello più ampio continuamente richiesto all’Associazione, in un mondo del lavoro e dell’informazione che muta velocemente, per garantire occupazione, diritti e giuste retribuzioni ai colleghi inquadrati in una redazione, in un ufficio stampa o che operano da liberi professionisti. Un sindacato che sappia rappresentare tutte le declinazioni del giornalismo, gli attivi e i pensionati.

È il nostro impegno quotidiano, nelle vertenze collettive e individuali, nel confronto con gli editori, le istituzioni, gli enti e le associazioni di categoria, nelle aule di giustizia, nell’attività degli sportelli per gli iscritti, nella formazione.

Da anni i diritti dei lavoratori sono sotto attacco, difenderli è diventato più difficile, ancor di più in un quadro di crisi del settore editoriale “tradizionale”, in cui l’occupazione si contrae e lo sfruttamento intollerabile  rischia di diventare  non l’eccezione, ma la regola. E sotto attacco resta la libertà di informare e di essere informati garantita dall’articolo 21 della Costituzione, mentre l’era digitale continua a proporre nuove sfide, come la tutela del diritto d’autore sulla Rete e l’impiego dell’Intelligenza Artificiale.

Questioni che potremo affrontare con efficacia solo con le capacità e la solidarietà orgogliosa di tutta la nostra comunità professionale.

Lanceremo presto  una nuova testata dell’Associazione, un giornale on line, per raccontare il lavoro, a cominciare dal nostro,  e tutto il mondo della produzione “culturale” a Roma e nel Lazio.   Si chiamerà “La Romana”, come viene gergalmente definito il nostro sindacato, e avrà l’ambizione di non rivolgersi solo ai giornalisti.

L’auspicio è che serva a illuminare realtà poco esplorate, a fornire spunti di riflessione e dibattito: non “giornalismo sul giornalismo”, ma un umile occhio sulla società, perché è anche così che si difendono le ragioni della nostra professione.

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