Meno tutela per i giornalisti disoccupati, tagli ai rimborsi delle prestazioni mediche e una revisione dei contributi che penalizza i coniugi dei soci senza reddito e i figli in età scolare e universitaria, mentre fa lo sconto a mariti e mogli che guadagnano e ai figli adulti, fino a 35 anni, anche se con un proprio autonomo nucleo familiare (senza trascurare i nipoti!). Sono le misure adottate all’unanimità dal Consiglio di amministrazione e approvate dall’Assemblea generale di Casagit per ripianare il disavanzo di circa 6 milioni in bilancio.
Ma se i risparmi sono necessari per salvare la Cassa, i sacrifici devono essere ispirati a solidarietà- prima di tutto verso i colleghi meno fortunati – ed equità, senza creare disparità tra gli iscritti e i loro nuclei familiari, tenendo conto sì di quanti sono gli “aggregati” che usufruiscono della Cassa, ma anche delle risorse, redditi e patrimoni, di ciascuna famiglia. Per questo Stampa Romana ha chiesto, invano, in tutte le sedi sindacali, prima del varo della manovra, che fosse adottato il criterio dell’Isee, o un altro analogo, per stabilire l’entità dei contributi dovuti, e di rivedere radicalmente il sistema delle convenzioni con le cliniche private, vero nodo, e la gestione degli ambulatori.
Invito che abbiamo rinnovato nell’ultimo Consiglio Nazionale della Fnsi, insieme a quello ad applicare, da subito, tutti i correttivi per limitare il più possibile le distorsioni. I vertici di Casagit si sono impegnati a rivalutare nel prossimo anno le misure, adottate con urgenza per garantire un futuro alla Cassa. Cercheremo di aiutarli promuovendo un dibattito aperto sulle finalità e le prospettive di Casagit, anche per coinvolgere i colleghi più giovani, che hanno manifestato sconcerto per decisioni a loro sfavorevoli.
Segreteria ASR