Redattore Sociale chiude. Con decisione inderogabile dell’editore Comunità di Capodarco e del suo presidente don Vinicio Albanesi.
Redattore Sociale chiuderà tra un mese, esattamente il 10 gennaio. In quello stesso giorno, saranno licenziati tutti i dipendenti e i giornalisti che hanno già pagato la crisi aziendale, con due anni di pesante cassa integrazione.
Redattore Sociale chiude senza aver tentato nessuna strada alternativa. Da due anni, nonostante le sollecitazioni della redazione, l’editore non ha cercato nessun’altra soluzione per tenere in piedi un progetto che considerava ormai concluso. Finisce così la storia di Redattore Sociale una testata piccola ma che, in questi anni, ha contribuito a migliorare il modo di fare informazione raccontando per prima il disagio, economico e sociale, sempre crescente nel nostro Paese.
Oggi i giornalisti di Redattore Sociale, senza un lavoro, rischiano di precipitare nelle stesse condizioni di disagio che hanno raccontato tante volte. Perché l’editore sceglie di mandarli a casa senza neppure onorare tutte le spettanze, con un accordo che prevede non solo una significativa decurtazione delle indennità, ma le vincola alla riscossione di alcuni crediti. Senza garanzie, dunque, ancora una volta tutto ricadrà sulle spalle dei lavoratori.
In questi anni, nonostante le condizioni sempre più precarie, i giornalisti di Redattore Sociale hanno assicurato la realizzazione del notiziario quotidiano e fatto tutto ciò che era in loro potere per onorare l’impegno con i lettori. Quello che si chiede oggi all’editore è che almeno si chiuda in maniera onorevole, dando ai lavoratori quanto spetta per legge. Senza trattamenti diseguali tra giornalisti e mettendo in pratica i valori dichiarati negli anni, che oggi stridono con l’accordo farsa proposto ai lavoratori.
Il Cdr e l’assemblea dei dipendenti