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Primo Maggio: Stampa Romana in piazza con Cgil, Cisl e Uil.

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Organici redazionali che si assottigliano, freelance sfruttati e mal pagati, stipendi erosi dall’inflazione e fermi da più di un decennio. E ancora: contratti e accordi sindacali elusi e non rispettati, colleghi pensionati anzitempo e giovani, donne, disabili che non riescono a entrare nel mondo del lavoro.

E poi: mobbing diffuso e licenziamenti illegittimi sanzionati solo con un indennizzo, editori sempre più sfacciati nel chiedere altri sacrifici ai lavoratori, mentre incassano soldi pubblici senza fare alcun investimento. Un panorama desolante non dissimile da quello del resto del mondo produttivo.

Il sistematico attacco al lavoro ha portato al precariato, a retribuzioni tra le più basse d’Occidente, al tracollo del welfare, alla fuga all’estero dei giovani, la risorsa più preziosa, alla crisi di tutto il sistema economico.


Oggi più che mai è necessario difendere il lavoro per costruire il futuro. Perché senza occupazione, tutele, diritti, retribuzioni adeguate non ci sono esistenze dignitose, progetti di vita, libertà da esercitare, ma diseguaglianza, povertà, vessazioni, infortuni e morti sul lavoro, l’arretramento generale della società e della civiltà. Non a caso i Padri Costituenti fondarono proprio sul lavoro la Repubblica nata dopo la tragedia del nazifascismo e della guerra indicando la via per una società più equa, prospera, pacifica, per la ricostruzione morale e materiale del Paese.


L’Associazione Stampa Romana parteciperà alla manifestazione di Cgil, Cisl e Uil nella capitale ricordando la sua adesione ai referendum sul lavoro dell’8 e 9 giugno prossimi.

La Segreteria dell’ASR

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