Accompagnare la rotta della Global Sumud Flotilla, tenere gli occhi aperti su ciò che accadrà una volta che le imbarcazioni si avvinceranno a Gaza. Barche tracciate, sotto gli occhi del mondo. Una scelta dei volontari. Visibilità come tutela, finestra sui fatti. Perché nella tragedia che da 22 mesi si consuma a Gaza, i massacri indiscriminati di civili, la fame, le pressioni per l’esodo, è stata colpita duramente anche l’informazione.
Oltre 240 i giornalisti uccisi, una contabilità macabra, senza precedenti neppure nei conflitti su ben più vasta scala. Cronisti sul campo, fari accesi sui fatti, bersagli dell’Idf, mentre l’esercito israeliano continua a vietare l’accesso alla Striscia ai giornalisti indipendenti e le uniche versioni ammesse sono quelle degli embedded, addirittura degli influencer, chiamati all’improba sfida di coprire il dramma, i crimini di guerra e contro l’umanità, con la réclame.
Versioni che si scontrano con l’evidenza delle immagini di Gaza che rimbalzano in Rete, aprendo un cortocircuito con molti media tradizionali, tenuti a distanza dai fatti, senza inviati testimoni sui luoghi, relegati nell’area dei comunicati, dei briefing, delle propagande.
Questioni che riguardano tutti i conflitti: la formazione dell’opinione pubblica, la corretta dialettica democratica, mentre in tutto l’Occidente si fa concreta la tentazione di restringere gli spazi di manifestazione, di protesta pacifica, di confronto civile. E si impone una retorica bellicista, che giustifica la propaganda, esige schieramenti, rifiuta le complessità, mina concretamente il diritto di informare e di essere informati.
Anche per questo Stampa Romana, sarà domani, sabato, alle 18 in Piazza del Campidoglio, per manifestare vicinanza alla Flotilla, allo sforzo per la pace e l’umanità dei volontari, perché su di loro sia sempre accesa la luce dell’informazione, che tutta la categoria è chiamata a difendere.
Stefano Ferrante
Segretario ASR