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Blitz di Forza Nuova, solidarietà a Repubblica

blitz forza nuova

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Riceviamo e pubblichiamo la nota del Cdr di Repubblica sul blitz di Forza Nuova consumato ieri sotto la sede del quotidiano e i comunicati di solidarietà del Sindacato Cronisti Romani, del Cdr di Sky Tg24 e dell’Unione Cattolica Stampa Italiana.

Cdr Repubblica

La spedizione mascherata di Forza Nuova sotto la sede di Repubblica conferma, se ce ne fosse bisogno, che il dilagare di intolleranza, odio, xenofobia e fascismo che Repubblica sta puntualmente documentando con grande attenzione da settimane ha raggiunto una soglia di grande preoccupazione. Le maschere sui volti, i fumogeni, il linguaggio utilizzato da Forza Nuova con la sua “dichiarazione di guerra” ai giornalisti di Repubblica e de L’Espresso minacciando nuovi “attacchi” sono un gravissimo atto nei confronti della libertà di stampa, diritto costituzionale che insieme agli altri diritti civili per i quali Repubblica si batte da tempo con le sue campagne, tutti i giornalisti del gruppo intendono salvaguardare senza lasciarsi minimamente intimorire da chi non ha neanche il coraggio di manifestare il proprio dissenso a volto scoperto.

Comunicato Sindacato Cronisti Romani

L’intimidazione di oggi (ieri, ndr) davanti alla sede di Repubblica è un episodio grave e preoccupante. Un gruppo di teppisti con il volto nascosto da una maschera, sventolando una bandiera della formazione neofascista Forza Nuova, ha manifestato davanti alla redazione leggendo un proclama di accuse ai giornalisti e lanciando fumogeni. I  teppisti hanno esibito un cartello con scritto “Boicotta Repubblica e L’Espresso”. Due fumogeni sono stati lanciati contro chi ha provato a protestare.
L’episodio non può essere definito come una semplice provocazione. Una protesta è prima di tutto qualificata dal modo, dal linguaggio, dai simboli. E il volto coperto e le minacce sono metodi squadristi che come tali vanno qualificati e respinti. Il Sindacato Cronisti Romani solidarizza con le redazioni di Repubblica e L’Espresso, e denuncia – proprio nel giorno in cui il Viminale ha costituito il Centro di coordinamento per la sicurezza dei giornalisti – la necessità di respingere ogni atto che possa configurare una forma di intimidazione della libertà di stampa.

Comunicato Sky Tg24

Cari colleghi,
il comitato di redazione di Sky Tg24 esprime, a nome di tutti i giornalisti della testata, la propria totale solidarietà ai colleghi della Repubblica e dell’Espresso, oggetto ieri di un inaccettabile blitz da parte di 12 militanti mascherati di Forza Nuova sotto alla sede dei giornale.

Comunicato UCSI

Nell’esprimere la nostra piena solidarietà ai colleghi di Espresso e Repubblica, come giornalisti dell’Ucsi non possiamo che sentirci parte di quella stampa libera che è un pilastro della democrazia, e che come tale va salvaguardata e difesa, perché è un bene comune, che ci riguarda tutti in quanto cittadini.
Quando un certo clima e certi modi di fare che pensavamo del passato si ripresentano, la risposta deve essere ferma, corale, decisa. Viene in mente un dialogo tra Giorgio Bocca e Primo Levi del 1985.
Alla domanda di Bocca su “come si fa a essere antifascisti oggi, che cos’è l’antifascismo oggi?”, l’autore di “Se questo è un uomo” rispondeva: “Una cosa confusa. A quel tempo, uno dei pochi vantaggi del nostro tempo, era di avere le scelte facili. Oggi la scelta è difficile, perché il fascismo lo ritroviamo intorno a noi annidato in dieci forme diverse. (…) Mascherato, inserito in certi modi di vivere, inserito nei partiti, inserito in una forma immorale di vivere, (…) in mille forme, per cui è a un tempo ovvio e inutile dire: io sono antifascista; va precisato”.
Il nostro tempo è forse ancora più confuso rispetto a 30 anni fa, ma non ne abbiamo un altro. È dunque in questo tempo, in cui vediamo rispuntare segni di ciò che era annidato e mascherato. che bisogna cercare la chiarezza, rifiutare le zone grigie, ristabilire le giuste proporzioni delle cose, rifiutare ogni forma di ambiguità, precisare da che parte si è. Noi siamo dalla parte della democrazia. Dove speriamo di ritrovarci in tanti, e non tutti uguali se non in dignità e diritti. Perché da quella parte, e solo da quella, può esserci posto per tutti. A patto di sapersi riconoscere, e rispettare.

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