L´inquietante visita di ignoti a casa della collega de La7 Silvia Resta è un avviso preoccupante e da non sottovalutare. Molti segnali, come il libro sulla strage di Ustica e la locandina del libro-inchiesta della stessa Silvia Resta sulla strage mafiosa di via dei Georgofili , fatti trovare in bella evidenza senza aver rubato alcunché, fanno pensare a un avvertimento in puro stile mafioso. Non a caso la giornalista è nota per le sue inchieste sulla malavita, in una delle quali si occupava anche della trattativa Stato-Mafia e del collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza.
Non è che l´ultimo in ordine di tempo, di una serie di episodi preoccupanti che hanno come bersaglio proprio i colleghi più esposti sul fronte dell´informazione a tutela della legalità repubblicana. Ci appelliamo al ministro dell´interno, Roberto Maroni, e al Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, perché mettano in atto tutte le misure preventive e di indagine a tutela dell´incolumità della collega e dei molti giornalisti che in questi mesi vivono sotto la minaccia delle organizzazioni criminali.
La libera informazione dà fastidio a chi vorrebbe proseguire nell´ombra i suoi loschi traffici. Occorre una mobilitazione di tutta la categoria per salvaguardare un dovere dei giornalisti e il diritto dei cittadini a essere liberamente e correttamente informati.