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Radiocor, Unità e tanti altri
è emergenza democratica

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Roma, 10 ottobre 2014. «Lo sciopero di tre giorni al Giornale Radio Rai e lo stato di agitazione a Radiocor, pur nella diversità delle situazioni, segnalano il profondo malessere delle redazioni di fronte al progressivo impoverimento dell´offerta informativa dei media nazionali. Così come nel caso dello smembramento della redazione del Tg5 il segnale va in una sola direzione: contenimento ragionieristico dei costi senza un´idea innovativa del prodotto. Nel caso di Radiocor, poi, siamo in presenza di un editore che non riesce a sostenere un piano editoriale varato soltanto pochi mesi fa. I casi sono due: o non sa fare i conti o non sa fare i piani». Lo afferma un comunicato dell´Associazione Stampa Romana. «La chiusura di Unità ed Europa, la vicenda del Gr Rai (in sciopero per 3 giorni) e del Tg3, la gravissima crisi de Il Tempo, ora Radiocor, senza dimenticare T9 e l´emittenza locale – commenta il segretario Asr, Paolo Butturini – non sono fenomeni isolati. Si tratta di un vero e proprio allarme democratico che ha riflessi sull´occupazione e sulla qualità dell´informazione. È una situazione che va affrontata con una visione di insieme e non caso per caso. Che fine hanno fatto gli stati generali dell´editoria che il sottosegretario Lotti ha promesso prima dell´estate? Assisteremo ancora al balletto degli annunci che finiscono nel vuoto? La Fnsi dovrebbe convocare un Consiglio Nazionale straordinario e una Consulta dei Fiduciari con all´ordine del giorno »la difesa della libertà di informazione«, ma soprattutto dovrebbe cominciare a indicare vie di uscita e idee innovative che finora hanno scarseggiato per non dire che sono state inesistenti». (RADIOCOR)

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