Roma, 10 aprile 2015 – Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Stampa Romana, riunito a Roma il 10 aprile 2015, ha esaminato la situazione dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani.
In relazione agli aspetti giudiziari che riguardano i rapporti dell’Inpgi con la Sopaf, il Direttivo auspica che la magistratura concluda al più presto le indagini su tale operazione e che vengano fugate al di là di ogni ragionevole dubbio tutte le preoccupazioni diffuse fra i colleghi. Allo stesso tempo invita alla massima trasparenza e sollecita una riflessione, in seno agli organismi competenti e in relazione al dibattito per la riforma dello Statuto dell’Inpgi, in merito alle procedure decisionali e ai controlli interni che vengono messi in atto riguardo a ogni investimento di rilievo finanziario.
Ma ciò che sta principalmente a cuore al Consiglio Direttivo dell’Asr è la sorte dell’Istituto a fronte di uno squilibrio così forte tra entrate e uscite previdenziali come quello registrato nel bilancio dell’Inpgi. Per questa ragione il Direttivo dell’Asr invita la Fnsi ad aprire il confronto più ampio possibile con la categoria e con gli organismi dirigenti dell’Istituto sul futuro della previdenza dei giornalisti. Non si tratta semplicemente di trovare soluzioni gestionali a breve termine che consentano un momentaneo pareggio di bilancio ma piuttosto di riflettere sul destino dell’Ente alla luce delle proiezioni attuariali e nel contesto di un mercato del lavoro profondamente mutato e che richiede un adattamento anche nella formulazione della piattaforma per il contratto collettivo di categoria. Il futuro della professione giornalistica dipende anche dal futuro dell’Inpgi e dalle scelte impegnative che andranno fatte: per questo il sindacato dei giornalisti è chiamato a difendere l’Istituto attraverso la partecipazione e il contributo più ampio possibile di tutte le realtà della categoria.
La Fnsi è chiamata a portare queste preoccupazioni anche nel confronto con il Governo per sollecitare una profonda riforma della legge sull’editoria che risulta ormai anacronistica in molti suoi punti e ha messo in grave difficoltà il sistema pensionistico dei giornalisti italiani. Il Consiglio Direttivo dell’ASR esprime grande preoccupazione anche per la sorte degli ammortizzatori sociali, troppo spesso usati in modo disinvolto dagli editori e invita la Fnsi a sollecitare una riflessione che coinvolga i Comitati di Redazione e la base della categoria sull’uso e sulla regolamentazione di questi strumenti.
La gestione e la manutenzione del patrimonio immobiliare dell’Istituto sono un altro tema di particolare interesse, soprattutto per i giornalisti romani, vista la concentrazione nella capitale di una buona fetta di questo patrimonio. Si riscontra un problema di canoni troppo alti per molti giornalisti e di immobili a uso abitativo da troppo tempo sfitti, che danneggiano la rendita attesa per l’Istituto. Qualora si andasse verso una ipotesi di dismissione di parte del patrimonio immobiliare, a seguito di prescrizioni di legge, si propone di valutare la possibilità di destinare una parte del portafoglio a una sorta di housing sociale, a canoni ridotti per i giornalisti a basso reddito o in difficoltà economiche.
La riforma dell’Inpgi comporta inoltre una revisione dei costi. Il taglio delle spese passa anche per una seria riforma statutaria che riduca l’ampiezza degli organismi rappresentativi. Così come per la moderazione degli emolumenti degli organismi dirigenti e di controllo.
La modificazione statutaria deve essere poi accompagnata da una particolare attenzione per le questioni di genere e della rappresentatività sul territorio.