Roma, 20 novembre 2015 – Siamo alla resa dei conti.
La società Roma Uno, fino a due mesi fa, di proprietà di Manlio Cerroni, oggi trasferita nell´intero apparato societario a Fabrizio Coscione, ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti i dipendenti.
Era una lettera attesa visto lo stato pressocchè nullo delle relazioni sindacali e l´assenza di un piano industriale di rilancio dell´emittente locale. Ciò non toglie che si apra così il capitolo più difficile e doloroso di un storia lunga dodici anni.
Non solo la nuova proprietà non ha raccolto i segnali di una forte mobilitazione dal basso, della solidarietà del mondo economico, civile, sindacale e politico della Capitale ma procede con determinazione sull´unica cosa che conta: il trasferimento al “sicuro” del segnale di Roma Uno.
I nuovi amministratori non paghi dell´affitto di ramo d´azienda che era stato fermato dal Ministero dello sviluppo economico ci riprovano con una cessione di ramo d´azienda in cui viene trasferito il segnale di Roma Uno ad un´altra società sempre di Fabrizio Coscione. Mentre la mano destra cede alla sinistra, la società cui sono legati i lavoratori può – a nostro avviso – tranquillamente fallire.
Stampa Romana e Snater contrasteranno in ogni sede giudiziaria il tentativo di svuotare Roma Uno. Apprezzano l´intervento della Regione e dell´assessore al lavoro Valente che ieri ha convocato le parti per capire se c´era una possibilità industriale di rilancio. Capiscono l´imbarazzo dell´assessore nell´aver trovato invece sul tavolo la procedura di mobilità.
I sindacati sono pronti a tornare a quel tavolo istituzionale a patto che l´azienda cestini la procedura di licenziamento collettivo e riprenda la trattativa sindacale, senza la pistola fumante sul tavolo.
Lazzaro Pappagallo, segretario Stampa Romana
Piero Pellegrino, segretario Snater