* Procedura necessaria per ottenere i crediti formativi.
L’8 ottobre scorso a Padova sono stati discussi i risultati della sesta edizione del Global Media Monitoring Project (GMMP), il più ampio studio internazionale sulla rappresentazione di donne e uomini nel mondo dell’informazione. Il monitoraggio ha coinvolto 116 Paesi del mondo e considerato oltre 30.000 notizie riportate da stampa, radio, televisione e organi di informazione online. Focus su come e quanto sia cambiata l’informazione in una prospettiva di genere, dalla prima edizione del 1995. L’Italia ha partecipato al GMMP 2020 con 6 gruppi di monitors (Università di Calabria, Milano-Bicocca, Padova, Roma La Sapienza, Torino, Venezia Ca’ Foscari) e ha prodotto un Rapporto che offre uno strumento di riflessione e advocacy per puntare, ancora una volta, i riflettori su questioni vecchie e nuove che riguardano il mondo dell’informazione: diseguaglianza,
discriminazione, sotto-rappresentazione e in/visibilità. A che punto è il nostro Paese? Che passi ha fatto il ruolo delle donne nell’informazione? E che funzioni hanno avuto le “voci” femminili nel racconto della pandemia, tra esperti, virologi e politici?
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L’8 ottobre scorso a Padova sono stati discussi i risultati della sesta edizione del Global Media Monitoring Project (GMMP), il più ampio studio internazionale sulla rappresentazione di donne e uomini nel mondo dell’informazione. Il monitoraggio ha coinvolto 116 Paesi del mondo e considerato oltre 30.000 notizie riportate da stampa, radio, televisione e organi di informazione online. Focus su come e quanto sia cambiata l’informazione in una prospettiva di genere, dalla prima edizione del 1995. L’Italia ha partecipato al GMMP 2020 con 6 gruppi di monitors (Università di Calabria, Milano-Bicocca, Padova, Roma La Sapienza, Torino, Venezia Ca’ Foscari) e ha prodotto un Rapporto che offre uno strumento di riflessione e advocacy per puntare, ancora una volta, i riflettori su questioni vecchie e nuove che riguardano il mondo dell’informazione: diseguaglianza,
discriminazione, sotto-rappresentazione e in/visibilità. A che punto è il nostro Paese? Che passi ha fatto il ruolo delle donne nell’informazione? E che funzioni hanno avuto le “voci” femminili nel racconto della pandemia, tra esperti, virologi e politici?
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Corsi e laboratori
organizzati nel 2019
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che hanno scelto i nostri corsi
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svolte nell'ultimo anno
Posso acquistare il corso direttamente online?
Sì, certo. Ti puoi iscrivere al corso aggiungendolo al carrello e finalizzando l’acquisto pagando con carta di credito.
Perché i corsi sono suddivisi in Primo e Secondo Livello?
I corsi di Primo Livello affrontano conoscenze e pratiche base e sono dunque indirizzati a chi si avvicina per la prima volta ad una materia. Il Secondo Livello è invece pensato per chi ha già frequentato il Primo o per chi ha una comprovata esperienza equivalente.
Possono partecipare soltanto gli iscritti all’Ordine dei giornalisti?
No, la nostra formazione è aperta a tutti, dunque anche ai non giornalisti. Tuttavia gli iscritti all’Odg hanno la precedenza sui non iscritti in caso di raggiungimento del limite massimo dei posti disponibili.
Chi sono i docenti di Stampa Romana?
I nostri docenti sono tutti professionisti attivi mondo del giornalismo e della comunicazione, costantemente aggiornati su tutte le novità di settore.
I corsi prevedono una parte pratica?
Ogni corso è progettato e realizzato per trasmettere ai partecipanti non solo conoscenze teoriche ma anche il know how dell’esperienza sul campo. Gli appuntamenti prevedono dunque vari momenti di applicazione degli strumenti studiati in aula.
Acquistando il corso si ha diritto automaticamente ai crediti formativi?
No, per acquisire i crediti formativi è indispensabile registrarsi al corso anche sulla piattaforma Formazione Giornalisti.
Direttore Responsabile: Stefano Ferrante
Registrazione al Tribunale di Roma n°13 del 16/01/2009
PEC: stamparomana@pec.it