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Libertà di stampa: par condicio, occhi puntati sulle decisioni del Tar. Domani protesta alla Rai

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Roma, 10 mar 2010 – ´Sbavagliamoci´: e´ lo slogan scelto da associazioni ed esponenti dell´opposizione per protestare domani alle 12 davanti alla Rai di Viale Mazzini contro lo stop ai talk show. Ma tutti gli occhi sono puntati sul Tar del Lazio: nelle aule di via Flaminia a Roma si incrociano in questi giorni non solo i destini delle liste elettorali, ma anche quelli della par condicio. La III sezione ter del tribunale amministrativo discute, infatti, in camera di consiglio i ricorsi presentati da Sky e Telecom Italia Media contro il regolamento varato dall´Autorita´ per le garanzie nelle Comunicazioni e da Federconsumatori contro le disposizioni della Vigilanza e la delibera del cda Rai che ha stoppato gli approfondimenti. Dopo l´udienza arrivera´ – forse gia´ domani, o al piu´ tardi venerdi´ mattina – la pronuncia. Se il Tar dovesse bocciare in qualche modo i regolamenti, ´´si riapre il consiglio di amministrazione´´ Rai, assicura il presidente Paolo Garimberti, pronto a convocare una riunione gia´ per lunedi´. Sta alla finestra Mediaset – per una volta dalla stessa parte della barricata con Sky – che pure ha impugnato il regolamento Agcom, ma senza chiedere la sospensiva d´urgenza. E sta alla finestra la stessa Autorita´ – che domani riunisce il Consiglio – alla quale intanto si rivolgono i capigruppo in Vigilanza Fabrizio Morri (Pd) e Roberto Rao (Udc) con un esposto, per chiedere ´´l´adozione di tutti gli atti di competenza´´, ´´sanzioni´´ comprese: a loro giudizio, infatti, la sospensione dei talk show ´´costituisce una violazione delle disposizioni del Testo Unico della Radiotelevisione e del contratto di servizio´´. Nel fioccare dei ricorsi, si aggiunge oggi quello presentato dall´Idv alla Corte dei Conti contro i consiglieri Rai di maggioranza e il direttore generale per ´´danno erariale´´: l´interpretazione della par condicio e lo stop ai talk show, secondo il partito di Antonio Di Pietro, fa ´´precipitare gli ascolti´´ e determina ´´un danno economico´´ da ´´tre o quattro milioni´´. ´´Nessuna perdita economica´´, ribadisce il dg Mauro Masi in Vigilanza: ´´Il risvolto economico e´ zero, perche´ la Sipra e´ riuscita a intervenire con gli inserzionisti, per recuperare in futuro gli spazi pubblicitari delle trasmissioni sospese´´. Quanto agli ascolti, assicura il dg, ´´quelli complessivi della Rai sono tutt´altro che negativi: l´azienda e´ vincente´´. E mentre continuano i cambi di palinsesto – domani ancora Memorie del bianco e nero al posto di Porta a porta e il film Le cronache di Narnia invece di Annozero – sono pronti gli spazi per le tribune elettorali: ´´Non c´e´ nessuna inadempienza da parte della Rai in questo senso – precisa Masi – perche´ il Viminale non ha ancora definito le liste´´, cosa che sarebbe pero´ ´´prossima e noi siamo pronti a partire ad horas´´. Restano pero´ i tanti filtri esterni che stringono l´azienda e che ´´a lungo andare la strangoleranno´´, riconosce il presidente della Vigilanza Sergio Zavoli. ´´Vigilanza, Authority, contratto di servizio, commissione paritetica, comitato di esperti. Manca solo il filo spinato attorno alla Rai´´, dice. Un filo spinato che ´´ho sentito un po´ sulla mia pelle´´, commenta a caldo Garimberti. Orfani dei talk show, Fnsi, Usigrai, Articolo 21, Federconsumatori, Cittadinanza Attiva e Altroconsumo protestano domani a Viale Mazzini; con loro anche Mediacoop, Comitato Liberta´ Informazione, Popolo Viola, Women in the city e Giovani per la Costituzione. C´e´ invece chi i faccia a faccia li porta sul web: Enrico Mentana. Domani alle 15.30 su Corriere della Sera.it debutta Mentana condicio – Vietati in tv, liberi sul web, una serie di incontri con i protagonisti della campagna elettorale, condotti dall´ex direttore del Tg5. (ansa)

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