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Stampa Romana partecipa alla Giornata Nazionale dell’Informazione Costruttiva

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Stampa Romana ha aderito per il 3 maggio, dedicato alla libertà di stampa e di informazione, alla giornata nazionale del giornalismo costruttivo.

Crediamo nei valori di un miglioramento civile e sociale attraverso un giornalismo che promuove, valorizza, motiva le comunità alle quali si rivolge.

Questo il testo dell’intervento del segretario Lazzaro Pappagallo.

Martedì dalle 9 la diretta dell’iniziativa

https://www.giornatainformazionecostruttiva.site/

Nella nostra missione sindacale abbiamo sempre avuto come stella polare la difesa e la tutela dei diritti delle colleghe e dei colleghi.

Questo orizzonte visuale determina naturalmente l’adesione al giornalismo costruttivo.

Per Stampa Romana ovvero per il sindacato territoriale dei giornalisti è fondamentale costruire sui diritti, sulle retribuzioni, sui contratti e sulle tutele. Proteggere il nostro mondo consente di esercitare meglio il nostro lavoro senza condizionamenti, senza pressioni, senza tentazioni di scivolare in basso.

Ma oggi dopo due anni di durissima pandemia e durante la guerra in corso ci sono altre ragioni più di merito sulle quali ragionare e sostenere la vostra iniziativa.

I due anni di una pandemia non ancora conclusa sono stati anni di sofferenze e di morti, di blocco delle nostre vite e singole disperazioni ma anche un tentativo di riconsiderare l’agenda dei nostri valori e di raccontare nel dolore lo sforzo quotidiano di sopravvivenza.

Le storie di infermieri, medici, ospedali, strutture sanitarie e di pazienti feriti dal Covid o guariti sono state un esempio di giornalismo costruttivo, di una rete che attraverso il giornalismo e il racconto di quanto accadeva ha tenuto unito il paese.

Tuttavia non tutto luccica.

Anche in pandemia si sono esasperate due tendenze della comunicazione attuale: la polarizzazione dei social che nel paese reale ha avuto l’effetto di una continua rappresentazione in stile western tra pro vax e no vax, al di là delle reali evidenze scientifiche; la esasperata produzione di contenuti che lungi dall’informare correttamente ha generato ansia e talora sfiducia sia nell’informazione sia nelle istituzioni, sottoposte a un legittimo gioco di critica democratica.

Queste due tendenze le ritroviamo in campo anche oggi nella rappresentazione mediatica italiana dell’aggressione della Russia sull’Ucraina ma non devono farci perdere di vista lo sforzo contrario: raccontare la vita che avanza e scorre, che riprende, che inciampa e si rialza, che cerca, pur nelle sue contraddizioni, di tenere coesa una comunità.

E’ inutile citare i casi singoli di buon giornalismo costruttivo. Probabilmente nella mente di ciascuno di noi c’è un passaggio, una intervista, una immagine non violenta e rispettosa, una reazione emotiva alla quale aggrapparsi e in fondo riconoscersi.

Forse una prospettiva più ampia si apre proprio qui. Riconoscere nel racconto dei fatti un terreno comune di confronto e da essi, dal racconto e dalla loro diffusione indicare una strada per un futuro migliore e così ricostituire attraverso codici professionali un rapporto di fiducia tra i cittadini e il giornalismo.

Lazzaro Pappagallo
Segretario Associazione Stampa Romana

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