Roma, 4 mar 2009 – Un quotidiano su dieci sparira´ negli Usa nel corso di quest´anno e molte citta´ americane resteranno, per la prima volta dalla fondazione, senza un loro quotidiano. E´ in sintesi la fosca previsione fatta dagli esperti del settore che, secondo quanto scrive ´la Stampa´, prevedono che l´editoria non sara´ affatto immune dalla crisi economica che negli Stati Uniti sta provocando tagli e licenziamenti a catena e che si va a sommare alle difficolta´ di un´industria gia´ sofferente per la concorrenza di internet e per la riduzione di lettori e investimenti pubblicitari. Le previsioni di un ´annus horribilis´ dei giornali si basa su dati precisi: dal 2000 al 2007 la tiratura complessiva dei quotidiani e´ scesa di 5 milioni di copie e nell´ultimo trimestre del 2008 la raccolta pubblicitaria e´ diminuita di circa il 20%. ´´Gia´ 20.000 persone che lavoravano nei giornali – scrive il quotidiano – hanno perso il posto e migliaia di altre le seguiranno´´ con conseguenze anche sui contenuti. Supplementi storici come quello letterario del ´Washington Post´ sono stati aboliti e i giornalisti ´´sono stati obbligati a lavorare contemporaneamente per la carta stampata e per il sito web del giornale dal quale si spera arriveranno in futuro i soldi´´ anche perche´ sale al 40% la percentuale di persone che si informano su internet contro il 30% di quanto continuano a cercare notizie sui giornali. La crisi riguarda anche le testate europee con giornali storici come il ´Financial Times´ che per resistere e non licenziare questa estate adottera´ la settimana di tre giorni lavorativi. A resistere pensa anche Rupert Murdoch del cui impero fanno parte il ´Times´ di Londra e il ´Wall Street Journal´ nonostante le quotazioni del suo gruppo abbiano perso il 60% in un anno. (adnkronos)