Roma, 10 ago 2009 – Terremoto, opere pubbliche, Sud e sicurezza. Sono queste le priorità del governo elencate dal premier Silvio Berlusconi, tornato in vetrina ai microfoni del Gr1, dopo la lunga conferenza stampa di venerdì scorso a Palazzo Chigi. Una nuova esternazione a tutto campo, accompagnata dal consueto attacco all´informazione. Nel frattempo l´annuncio dato ieri del piano per il Sud ha provocato reazioni polemiche all´interno della stessa maggioranza, nella quale Raffaele Lombardo è tornato a parlare di un Pdl appiattito sulle posizioni della Lega.
«Alla ripresa dell´attività di governo continueremo con la realizzazione delle case per i trentamila sfollati dell´Aquila, apriremo molti cantieri per le opere pubbliche sia al Nord che al Sud, aumenteremo la difesa dei cittadini contro la criminalità, metteremo a punto un piano per il Sud. Infine porteremo a termine la riforma del processo penale». Ad ogni modo, ha aggiunto Berlusconi, sono stati «14 mesi di risultati concretissimi di cui siamo veramente orgogliosi».
«Nessuno sa quando terminerà la crisi» dice Berlusconi che invita comunque gli italiani a «riprendere le nostre abitudini di vita e di consumo il più presto possibile». In ogni caso, aggiunge il presidente del Consiglio, «anche dagli ultimi segnali, anche delle istituzioni internazionali, vedo che il nostro Paese sembra essere quello che va meglio in Europa e questo mi dà ulteriore fiducia».
E sull´informazione nemica, Berlusconi ha detto che «la Rai deve fare ciò che deve fare e cioè una televisione di servizio pubblico: prima di tutto deve informare, poi formare e soltanto come terzo obiettivo divertire. Sulla Rai ho avuto modo di dire quello che pensano la maggioranza degli italiani e cioè che è inaccettabile che la televisione pubblica che è pagata con i soldi di tutti sia l´unica tv pubblica ad essere sempre contro il governo. La sinistra, che è stata al governo, dovrebbe apprezzare che questo governo dica che la Rai non deve attaccare nessuno, né il governo, né tantomeno l´opposizione». E ancora sull´informazione, non è mancata la polemica con Repubblica. «Il quotidiano Repubblica – dice il premier – parla anche di servizi segreti deviati, ma a me pare che di deviato qui ci sia solo certo giornalismo».
Donadi: di deviato c´è solo il comportamento del premier. «Silvio Berlusconi parla di giornalismo deviato? – dice il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi – Di deviato c´è solo il comportamento imbarazzante di un capo di governo che ridicolizza un intero Paese, non certo il giornalismo di Repubblica o di qualunque altra testata. Deviato è il disegno di assoggettare e censurare l´informazione pubblica e controllare quella privata. Deviato è un modo di governare basato sull´illusionismo e sull´inganno dell´opinione pubblica mentre i problemi reali restano insoluti».
Franceschini: il premier imbavaglia l´informazione, ci mobiliteremo. «Preferisco un servizio pubblico che ha l´autonomia di criticare sia il governo che l´opposizione – dice il leader del Pd, Dario Franceschini – Berlusconi pensa di mettere il bavaglio alla stampa che gli dà fastidio e al servizio pubblico televisivo, che si sta comportando come un giornale libero in un Paese libero. Berlusconi vorrebbe un codazzo di persone che applaudono quando passa e non hanno la possibilità di criticare l´azione sua e del governo: questo è inaccettabile, ed è il motivo per cui il Partito democratico proporrà a tutta la società civile, indipendentemente dal colore politico di appartenenza, di mobilitarsi a settembre per difendere la libertà di informazione nel nostro paese».
«Con le misure di Berlusconi si torna indietro». «Il governo fa il solito elenco di annunci e di proclami di cose che poi non si realizzano. Noi crediamo che a settembre ci si debba soprattutto occupare di chi non ce la fa, del sistema delle piccole e medie imprese, i redditi e le pensioni basse, i lavoratori che perdono il posto e non hanno nessun tipo di ammortizzatore sociale. Quanto agli interventi a favore del Sud, siamo ad un ritorno all´indietro. L´idea di un ente guidato da un uomo politico del Nord trasmette ancora una volta alle classi dirigenti del Sud il segnale che c´è qualcuno che deve occuparsi di loro. Io penso che le energie devono essere trovate nella qualità, nel rinnovamento dei gruppi dirigenti, ma nelle persone del Mezzogiorno».
Lombardo: Berlusconi appiattito su Pontida. Per quanto riguarda gabbie salariali e Piano per il Sud, polemico il governatore della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, in un´intervista rilasciata a “La Sicilia”. «La sola definizione di “gabbie” – dice Lombardo – fa schifo. Consiglierei a Bossi di usare un vocabolario meno spregevole. La Lega sta rimarcando il suo peso nel governo e Berlusconi si appiattisce sulla linea di Pontida. Vedrà che nessuno fiaterà. Prima di parlare di differenze di salario sarebbe bene parlare di parità di occupazione. In dieci anni se ne sono andati 700 mila lavoratori dal Sud al Nord, se abbassano anche i salari se ne andranno al Nord dieci volte di più. Già non c´è lavoro, la nostra disoccupazione è almeno tripla rispetto al Centro-Nord. Se poi le buste paga diventano più leggere cosa frenerà l´occupazione?Perché non decidono invece sulla fiscalità di vantaggio, a patto che non si faccia con i nostri fondi strutturali? Si è tanto parlato dei Fas, ma quelli erano soldi nostri che sono stati saccheggiati per agevolare il Nord. E noi per tutta risposta non abbiamo votato al Senato il decreto anticrisi. Questo ci fa capire quanto sia indispensabile il Partito del Sud. I partiti nazionali ci danno fregature in alternanze, prima il centrosinistra e poi il centrodestra, ecco perché è necessaria una forza politica del Sud».
Bonino: su Tg3 Pd nel pozzo e il premier la fa da padrone. «Adesso il problema sembra sia la fetta Rai Tre, con il Pd che mi sembra finito nel pozzo – ha detto Emma Bonino in una intervista a Radio Radicale – Il turbinio dei rapporti di forza interni porta – a quel che si legge sui giornali – a prevedere che le nomine vanno a dopo il congresso, cosa che la dice lunga sull´utilizzo partitocratico del sistema informativo. Intanto non si vedono approfondimenti, i Tg offrono una realtà da sogno in cui il grande problema criminalità sembra sparito, e le tribune per l´accesso ai soggetti sociali e politici sono cancellate da un anno e mezzo. Su Rai 3 da una parte si mantiene un ghettino, e per decidere chi lo governa si aspetta l´esito del congresso Pd e chi diventerà segretario. Ma in fondo è sempre stato così. Oggi, in questo deserto provocato dalla lottizzazione, Berlusconi la fa da padrone». (il messaggero.it)