I motori di ricerca, i social network, i servizi di aggregazione e distribuzione si nutrono di contenuti originali elaborati dai giornalisti, delle redazioni e liberi professionisti.
I grandi operatori della Rete si appropriano spesso arbitrariamente di questi contenuti, che creano consistente valore, con iniziative unilaterali o grazie ad accordi con gli editori che non rispettano però le norme sul diritto d’autore, che tutelano anche la nostra professione, né il vigente Contratto Nazionale di Lavoro Giornalistico, che prevede una adeguata retribuzione per la cessione a terzi di articoli e servizi.
Lo stesso avvento dell’Intelligenza Artificiale, che si alimenta anche dei contenuti informativi pubblicati in rete pone la questione della tutela del diritto d’autore.
Per questo è necessario aprire subito un confronto con editori, grandi operatori della Rete e istituzioni sul tema e porlo al centro del necessario e urgente rinnovo contrattuale, che deve guardare al nuovo, ricco mercato editoriale che si sta sempre più consolidando su Internet, affinché ci sia una equa ripartizione delle risorse e una giusta retribuzione per i giornalisti.
È necessario allo stesso tempo promuovere azioni perché i colleghi che non vedono rispettate le norme attualmente in vigore sulla cessione a terzi dei contenuti giornalistici percepiscano i compensi dovuti.
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