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Barack Presidente Usa: ennesima gaffe di Berlusconi contro un reporter americano, non chiederò scusa a nessuno

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Berlusconi abbandona la conferenza stampa a Bruxelles indispettito da un reporter americano che gli domandava un commento sulle reazioni internazionali suscitate dalle affermazioni sul presidente Obama ”abbronzato”. ”Vuoi anche tu essere messo nella lista di quelli che ho definito ieri?”, replica il premier facendo riferimento agli ”imbecilli” che avevano sollevato dure critiche alle sue affermazioni pronunciate ieri a Mosca durante l’incontro con il presidente Medvedev. ”Mi scusi”, ha protestato il giornalista dell’agenzia di stampa americana Bloomberg. ”Ma per favore, per favore. Chiedi scusa tu all’Italia”, ha ribattuto Berlusconi lasciando la sala gremita di reporter convocati a margine del Consiglio europeo. ”La telefonata ad Obama? Polemica ridicola”. La giornata non era iniziata bene. Già qualche ora prima, in partenza da Mosca, la domanda di un altro giornalista lo aveva indisposto. Allora, ha telefonata ad Obama per chiarire che era stata una ”carineria”?, ha chiesto un reporter a Berlusconi. ”Mi hanno detto che stanno agitando il caso di una telefonata di Barack Obama: è una polemica ridicola”, ha risposto il premier. ”Qualcuno mi ha definito come l’americano con la K, il miglior amico degli Usa, e adesso mi imputano di non aver telefonato ad Obama. Che si decidano… Li conoscevamo già, ma non pensavamo fossero così tanto imbecilli”, ha detto il presidente del Consiglio, e riaguardo alle critiche piovutegli addosso dal Pd, ha risposto secco: ”Sono la dimostrazione che l’opposizione non ha niente da fare”.

La reazione del Pd. Ma l’opposizione non molla. Ieri Walter Veltroni aveva giudicato quella frase una vergogna: ”colpisce gravemente la dignità del nostro Paese”. E oggi, Dario Franceschini, vice segretario del Pd, ha dichiarato: ”Chiediamo ai presidenti delle Camere, ai ministri e agli esponenti del governo di dire parole di dissociazione. Facciano sentire la loro voce per dire che sono sbagliati questi toni, gli insulti e il turpiloquio”. E sulla definizione di ”imbecilli” indirizzata dal premier all’opposizione, e ”vogliono la laurea del coglione” riservata a Walter Veltroni, il numero due dei democratici ha attaccato: ”Non si può ricorrere al turpiloquio: siamo oltre lo scontro politico, siamo all’insulto volgare. Immaginate Sarkozy che dà del coglione a Segolene Royal, o Gordon Brown a Cameron”. Il Paese reagisca alla volgarità, ha concluso.

Le altre reazioni italiane. Il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto: ”Berlusconi non aveva intenzione di offendere. Da parte di Veltroni e company c’è il tentativo di andare allo scontro frontale”. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa: ”A scandalizzarsi sono solo alcuni politici italiani, certo non gli americani”. Il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi: ”Fare battute sulla razza nel momento in cui l’America si libera del pesante fardello di 150 anni di razzismo è la la cosa più infelice che si potesse fare”.

Le reazioni americane. Sul sito del New York Times, sono stati pubblicati i commenti di quasi 1.200 persone stizzite dalla battuta del premier italiano. Intanto, secondo quanto riferisce la Cnn, Barack Obama ha chiamato al telefono alcuni leader del mondo, ma non ancora Silvio Berlusconi.

La mobilitazione via web. Gianfranco Mascia, già inventore dei comitati ”Boicotta il Biscione”, ha lanciato un blog (http://abbronzatissimi.wordpress.com/) e una proposta: ”Troviamoci tutti a Roma, stasera, a Largo Argentina. Con le nostre facce abbronzantissime. Fieri di essere imbecilli, coglioni e abbronzantissimi”.

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