Una maledizione sembra aver colpito il mondo dell’informazione: fiducia della gente perduta, capacità di indirizzare la politica sfumata, watchdog al guinzaglio, poca speranza per il futuro.
In 20 anni tutto è cambiato: contesto, mezzi a disposizione, modo di lavorare, prospettive.
Un terremoto quale nessun’altra attività aveva sperimentato dai tempi della tessitura durante la rivoluzione industriale.
Le possibilità di raccontare, gli strumenti e le piattaforme con cui farlo, si sono moltiplicate come mai prima.
Eppure, come in una parabola che si trova alla fine della “Storia universale dell’infamia” di Borges, chi tenta di tracciare la mappa “uno a uno” dell’impero è destinato a una triste fine.
In un libretto provocatorio, Filippo Golia, a lungo inviato di esteri del Tg2, ha tentato di imboccare la strada opposta: asciugare, fin quasi a liofilizzarle o imbalsamarle, le storie più straordinarie che gli venivano consegnate giorno per giorno dalle agenzie di stampa, per esporle: come un museo di ciò che è andato perduto.
Ne è venuto fuori un libro di non poesie: “Notizie per Bartleby”, pubblicato da Les Flaneurs.
Modera: Lazzaro Pappagallo, giornalista Rai TGR Lazio, componente Consiglio Direttivo Associazione Stampa Romana, membro Giunta FNSI
Leggerà testi dal libro: Chiara Lico, giornalista Rai Tg2
Filippo Golia è vice-caporedattore degli esteri del Tg2. Per oltre dieci anni è stato inviato all’estero, occupandosi soprattutto di Libia, Medioriente e attentati in Europa. Ha vinto il premio nazionale per l’informazione Maria Grazia Cutuli. Prima di scrivere “Notizie per Bartleby” aveva pubblicato libri di genere molto diverso, come “Zelda Mezzacoda” (ed. Laltracittà), per raccontare il periodo del Covid ai più piccoli, o “Il bacio fantasma” (ed. Mattioli 1855), graphic novel sulla vita del poeta americano Richard Brautigan, con disegni di Marco Petrella, di cui ha curato la sceneggiatura. Collabora con la rivista di cultura on line Limina.