* Procedura necessaria per ottenere i crediti formativi.
In una recente ricerca dell’Osservatorio Blockchain and Web3 della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Bva Doxa si legge che oltre 3,6 milioni di italiani dichiarano di possedere attualmente criptovalute o token. Il 32% afferma di averli acquistati su una Borsa di criptovalute, il 17% attraverso un servizio di wallet con acquisto diretto. Il 38% invece dice di acquistare in modo indiretto attraverso servizi di trading tradizionali e app bancarie. Dalla stessa ricerca si evince che, dopo un periodo difficile accompagnato da una serie di scandali e fallimenti di piattaforme di exchange, nel 2023 il mercato delle criptovalute ha registrato una ripresa (+110% rispetto al 2022) che potrebbe attualmente accelerare grazie allo sviluppo degli ETF spot su Bitcoin, autorizzati dalla Security Exchange Commission statunitense.
L’anno scorso abbiamo assistito ai primi effetti del processo di creazione di un quadro di regolamentazione più definito e favorevole agli attori istituzionali. Nello specifico, in Europa sono già oltre 1.300 i cosiddetti operatori di valute virtuali e in Italia più di 130. Un mezzo di pagamento, spesso coperto dall’anonimato, che negli ultimi 10 anni è diventato un fenomeno in espansione. Ma quali effetti avrà sul mercato l’approvazione dei primi ETF Spot sui Bitcoin? Come sta andando il mercato quest’anno?
Quello delle criptovalute è un oceano perché le monete virtuali sono migliaia e spesso nel dark web, dove la vera identità dell’interlocutore è praticamente sconosciuta, le truffe sono all’ordine del giorno e il denaro sparisce insieme alla società di trading e al broker a cui ci si era rivolti. Senza considerare che la diffusione crescente del fenomeno ha aumentato in misura considerevole i rischi legati al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, come denuncia la FedPol in un dettagliato rapporto pubblicato sul suo portale. In Svizzera infatti sempre più intermediari finanziari propongono presta.
Interverrà l’Avvocato Marcello Coppo esperto di criptovalute
Marina Cocozza, giornalista esperta di comunicazione e linguaggi
Corsi e laboratori
organizzati nel 2019
Giornalisti
che hanno scelto i nostri corsi
Ore di formazione
svolte nell'ultimo anno
Posso acquistare il corso direttamente online?
Sì, certo. Ti puoi iscrivere al corso aggiungendolo al carrello e finalizzando l’acquisto pagando con carta di credito.
Perché i corsi sono suddivisi in Primo e Secondo Livello?
I corsi di Primo Livello affrontano conoscenze e pratiche base e sono dunque indirizzati a chi si avvicina per la prima volta ad una materia. Il Secondo Livello è invece pensato per chi ha già frequentato il Primo o per chi ha una comprovata esperienza equivalente.
Possono partecipare soltanto gli iscritti all’Ordine dei giornalisti?
No, la nostra formazione è aperta a tutti, dunque anche ai non giornalisti. Tuttavia gli iscritti all’Odg hanno la precedenza sui non iscritti in caso di raggiungimento del limite massimo dei posti disponibili.
Chi sono i docenti di Stampa Romana?
I nostri docenti sono tutti professionisti attivi mondo del giornalismo e della comunicazione, costantemente aggiornati su tutte le novità di settore.
I corsi prevedono una parte pratica?
Ogni corso è progettato e realizzato per trasmettere ai partecipanti non solo conoscenze teoriche ma anche il know how dell’esperienza sul campo. Gli appuntamenti prevedono dunque vari momenti di applicazione degli strumenti studiati in aula.
Acquistando il corso si ha diritto automaticamente ai crediti formativi?
No, per acquisire i crediti formativi è indispensabile registrarsi al corso anche sulla piattaforma Formazione Giornalisti.
Direttore Responsabile: Stefano Ferrante
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