Il controllo dei vertici della Rai sull’informazione del servizio pubblico si fa ogni giorno più asfissiante. Dopo aver svuotato della loro identità due canali, ora i dirigenti nominati dal Governo intervengono bloccando anche ospiti non graditi, come Antonio Scurati a cui era stato affidato un monologo sul 25 aprile, in una rete, Rai3, ormai stravolta nel palinsesto e irriconoscibile per i telespettatori.
La stessa azienda che ha speso 6 milioni di euro per il programma Avanti Popolo, ora avanza motivazioni di carattere economico per l´esclusione di Scurati. Motivazioni già smentite dai fatti.
Siamo di fronte ad un sistema pervasivo di controllo che viola i principi del lavoro giornalistico.
L’assemblea dei Comitati di redazione della Rai mercoledì ha proclamato lo stato di agitazione e approvato 5 giorni di sciopero.
Gentili telespettatrici e telespettatori, noi ci dissociamo dalle decisioni dell´azienda e lottiamo per un servizio pubblico indipendente, equilibrato e plurale.