La disoccupazione, che colpisce soprattutto i più deboli, i giovani e le donne, il lavoro povero, sfruttato, precario, senza neppure la tutela della vita e dell’incolumità fisica, i salari tra i più bassi d’Europa che, aggrediti anche dall’inflazione, non consentono spesso esistenze dignitose: è il panorama drammatico della società italiana, in cui si allarga il solco tra ricchi e indigenti, crollano le nascite, si torna a emigrare per avere l’opportunità di giuste retribuzioni.
È il risultato di decenni di attacchi alle tutele dei lavoratori, al loro potere negoziale, con molti contratti collettivi, come quello dei giornalisti, che non vengono rinnovati da anni, dello smantellamento sistematico dello stato sociale. Se si indeboliscono i diritti non si crea occupazione, ma sfruttamento e salari più bassi.
Così si sfalda la società, si frena il suo sviluppo, si nega la solidarietà che, con il lavoro, la Costituzione ha posto a fondamento della Repubblica. Per questo l’Associazione Stampa Romana, che partecipa a tutte le iniziative di Cgil, Cisl e Uil per il Primo Maggio, aderisce alla raccolta di firme promossa dalla Cgil per il referendum abrogativo che punta a reintrodurre il diritto al reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo, diritto che era previsto dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.
Segreteria Associazione Stampa Romana