Roma, 21 gen 2009 – E´ scontro tra Michele Santoro e il Cda della Rai con un duro botta e risposta finale tra il giornalista e il presidente Claudio Petruccioli. Il consiglio di amministrazione definisce faziosa e intollerante la puntata di Annozero del 15 gennaio (La guerra dei bambini), dedicata a Gaza, giudicandola sbilanciata in favore dei palestinesi. Un giudizio contenuto in un semplice ordine del giorno votato all´unanimita´. Immediata e durissima la reazione di Michele Santoro che si sente delegittimato e dice di andare avanti solo per senso di responsabilita´. ´´Il Presidente Petruccioli e il Consiglio di amministrazione della Rai – sostiene – mi attaccano pubblicamente senza motivare i loro pesanti giudizi e senza muovermi precisi addebiti sui contenuti della trasmissione´´. ´´E´ come se – prosegue il giornalista – avessero caricato un´arma per lasciarla in eredita´ ai loro successori, senza avere il coraggio di tirare il grilletto´´. Petruccioli risponde con una lettera e rassicura Santoro che nessuno premera´ il grilletto. Quello sparo – dice – ´´a me non arrivera´ mai; non per vilta´ come tu accusi, ma per come sono. E non credo ci sia nessuno disposto a tirare quel grilletto´´. Al presidente che si dice ´´orgoglioso di aver fatto parte di un Cda che, nei suoi primi mesi di vita, nell´autunno del 2006, ha deciso il tuo rientro in azienda e il reinserimento nei palinsesti della tua storica trasmissione´´, il giornalista risponde: ´´dovresti sapere che non hai mai deciso il mio rientro in Azienda. Prima di tutto perche´ non ho mai smesso di farne parte´´. E conclude duramente nella controreplica: ´´riguardo ai miei errori andrebbero indicati puntualmente e non bollati genericamente senza consentire alcuna difesa ma al solo scopo di esporci agli attacchi dei rappresentanti dei Partiti. Comunque in tanti ti saranno riconoscenti. Io no´´. Santoro, nel pomeriggio, aveva diffuso anche una lunga lettera inviata ai componenti del Cda. ´´Nel florilegio di dichiarazioni che hanno fatto seguito ad Annozero, a volte assumendo le forme del linciaggio – scriveva – sono completamente scomparsi i contenuti del nostro lavoro. Siamo stati definiti terroristi, portavoce di Hamas, giornalisti spazzatura. Senza che questi insulti suscitassero adeguate reazioni´´. Respingeva l´accusa di faziosita´ e considerava quello della Annunziata l´insulto piu´ grave perche´ ingiustificato. ´´Purtroppo, siccome siamo scomodi per il sistema politico – concludeva Santoro – e´ invalsa l´abitudine di entrare nel nostro studio non per discutere o argomentare ma per insultarci. Tanto non si rischia niente. Io questo non l´ho tollerato la scorsa settimana e non lo tollerero´ nelle settimane a venire´´. La puntata in discussione si infuocava quando Lucia Annunziata interrompeva Santoro per sostenere che l´impostazione era sbagliata, secondo lei sbilanciata in favore dei palestinesi. Il giornalista reagiva, le chiedeva di entrare nel merito dei fatti e di evitare di dire fesserie. E domandava alla Annunziata quali meriti volesse guadagnare. A questo punto l´ex presidente della Rai si alzava e se ne andava. E´ questo il prologo a un effluvio di commenti sdegnati, dal presidente della Camera Gianfranco Fini all´ambasciatore israeliano a Roma Gideon Meir. Una polemica che va avanti fino ad oggi con lo scontro tra Santoro e il Cda. La Federazione Nazionale della Stampa si schiera al fianco del giornalista, anche se – dice il presidente Roberto Natale – la trasmissione non e´ stata impeccabile, mentre puntuali arrivano le critiche di Maurizio Gasparri (Pdl). (ansa)
L´Italia dei Valori ritiene che la Vigilanza Rai ´´sia screditata´´ e che ´´il consiglio di amministrazione della Rai debba essere scelto da giornalisti professionisti, da gente che fa questo mestiere e non dai politici´´. Cosi´ il leader di Italia dei Valori Antonio Di Pietro, a Montecitorio. ´´Ci auguriamo – conclude Di Pietro – che la Rai presto possa dimostrare la sua indipendenza´´. (asca)