L’Assemblea dei redattori dell’AGI e’ tornata a riunirsi a circa un anno dall’inizio delle indiscrezioni sulla possibile vendita dell’agenzia di stampa al gruppo che fa capo al parlamentare Antonio Angelucci, una prospettiva alla quale il corpo redazionale si oppone fermamente con tutti gli strumenti a disposizione poiche’ non garantirebbe tutti i requisiti di terzieta’ e indipendenza necessari a una fonte di informazione primaria.
Un anno di mobilitazione, al centro dell’attenzione dei media e delle istituzioni in Italia e in Europa, che ci vede ancora pronti a nuove iniziative, forti anche delle norme del Media Freedom Act. Continuiamo pertanto a chiedere chiarezza sul nostro futuro professionale a un editore che, da decenni, e’ garanzia di un prodotto indipendente e di solidita’ aziendale.
L’Assemblea ribadisce con forza che qualsiasi eventuale ipotesi di vendita dovrebbe passare comunque da una procedura a evidenza pubblica, in grado di individuare un editore solido e con un piano industriale trasparente. Sul fronte dell’organizzazione interna, il 2024 ha visto il corpo redazionale ridursi dopo l’accordo sulle isopensioni firmato da Cdr e Azienda. Nonostante il turnover ottenuto, con l’assunzione di alcuni precari storici e l’attivazione di alcuni contratti a termine, resta necessaria una pronta riorganizzazione interna che metta la redazione nelle condizioni piu’ adatte a realizzare un notiziario all’altezza del nome dell’agenzia.
L’Assemblea dei redattori dell’AGI esprime forte preoccupazione per il progressivo ridimensionamento della presenza sul territorio, a partire dalla chiusura dell’attuale sede di Milano. Sconcerta la decisione di trasferire i colleghi dal 2025 nel plesso Eni di Bolgiano, soluzione che comporta evidenti criticita’ nel lavoro giornalistico quotidiano e che pregiudica la storica presenza dell’agenzia nel cuore economico del Paese.
L’Assemblea chiede quindi ad Azienda e Direzione di individuare rapidamente almeno un ufficio operativo nel centro di Milano. L’Assemblea si riconvochera’ in tempi stretti per essere aggiornata sulle risposte dell’Azienda e della Direzione in merito alla riorganizzazione del lavoro e alla sede di Milano.