La lista dei giornalisti spiati illegalmente del caso Paragon continua ad allungarsi. Uno stillicidio di nomi che apre uno squarcio su una vicenda sempre più inquietante, che richiama altre pagine buie della storia del nostro paese. Quanti sono i giornalisti (ma anche gli attivisti e gli altri cittadini) spiati sui telefonini con il software a disposizione del governo italiano? Chi ha deciso questa attività criminosa e perché? Sono solo alcune delle domande cui l’esecutivo deve dare risposte chiare.
Non si tratta di bagatelle, ma del tentativo di controllare, e magari condizionare, l’informazione e con essa la corretta dialettica democratica. L’Associazione Stampa Romana esprime vicinanza ai colleghi vittime di questi reati.
La Segreteria dell’Associazione Stampa Romana