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Violenza economica

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Il corso

La violenza economica è una forma di violenza sulle donne poco conosciuta, subdola, che accompagna spesso la violenza fisica. Quando è presente, quando cioè l’uomo impedisce o convince la partner a non occuparsi del denaro, a non lavorare, a non avere una propria indipendenza economica o un proprio conto in banca, per la donna è più difficile allontanarsi dal nucleo familiare dove subisce violenza.

I casi sono tanti e trasversali: riguardano non solo immigrate o emarginate, ma anche professioniste convinte dal marito a dare a lui la gestione delle finanze, o o ereditiere che hanno ceduto il controllo del proprio patrimonio al partner.

Una donna su tre di quante si rivolgono ai centri anti violenza subisce, secondo le stime delle strutture, una forma di violenza economica. Non è facile avere dati e statistiche su questo fenomeno perché, a differenza di quella fisica, la violenza economica è spesso difficile da individuare. Una recente sentenza della Cassazione l’ha però sancita (https://alleyoop.ilsole24ore.com/2025/01/30/violenza-economica-cassazione/) come forma specifica di violenza, richiamandosi alle norme sovranazionali, in particolare alla Convenzione di Istanbul, firmata anche dall’Italia.

 

La problematica della violenza economica si intreccia con la necessità di incentivare l’indipendenza e l’educazione finanziaria delle ragazze, fin dalla scuola primaria. I dati sui conti in banca delle donne, per fare un esempio, sono ancora bassi; c’è un forte gap da recuperare. Conoscere questa problematica è importante, oltre che per arricchire il bagaglio culturale del giornalista, anche per raccontare al meglio tutti i casi di violenza di genere, comprese le forme di prevaricazione meno facili da individuare rispetto a stupri e femminicidi. Che sono solo la punta dell’iceberg della piramide della violenza.

 

Relatori

 

  • Vanna Palumbo, giornalista, Presidente Commissione Pari Opportunità di Stampa Romana
  • Stefano Ferrante Segretario Associazione Stampa Romana, giornalista La7
  • Lazzaro Pappagallo Giornalista Rai
  • Giusy Muratore Dirigente di Ricerca dell’Istat ed esperta di violenza di genere
  • Valerio De Gioia Consigliere della Prima Sezione Penale della Corte d’Appello di Roma e consulente giuridico della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio
  • Simona Lanzoni Vice Presidente di Fondazione Pangea Onlus e componente del Grevio,
  • Ida de Majo Vicepresidente di Manden, Associazione per i diritti civili e la legalità

 

Interverrà anche 

  • Simona Rossitto, giornalista di Radiocor e componente la Cpo dell’Asr

 

 

 

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Domande frequenti

Posso acquistare il corso direttamente online?

Sì, certo. Ti puoi iscrivere al corso aggiungendolo al carrello e finalizzando l’acquisto pagando con carta di credito.

Perché i corsi sono suddivisi in Primo e Secondo Livello?

I corsi di Primo Livello affrontano conoscenze e pratiche base e sono dunque indirizzati a chi si avvicina per la prima volta ad una materia. Il Secondo Livello è invece pensato per chi ha già frequentato il Primo o per chi ha una comprovata esperienza equivalente.

Possono partecipare soltanto gli iscritti all’Ordine dei giornalisti?

No, la nostra formazione è aperta a tutti, dunque anche ai non giornalisti. Tuttavia gli iscritti all’Odg hanno la precedenza sui non iscritti in caso di raggiungimento del limite massimo dei posti disponibili.

Chi sono i docenti di Stampa Romana?

I nostri docenti sono tutti professionisti attivi mondo del giornalismo e della comunicazione, costantemente aggiornati su tutte le novità di settore.

I corsi prevedono una parte pratica?

Ogni corso è progettato e realizzato per trasmettere ai partecipanti non solo conoscenze teoriche ma anche il know how dell’esperienza sul campo. Gli appuntamenti prevedono dunque vari momenti di applicazione degli strumenti studiati in aula.

Acquistando il corso si ha diritto automaticamente ai crediti formativi?

No, per acquisire i crediti formativi è indispensabile registrarsi al corso anche sulla piattaforma Formazione Giornalisti.

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