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Editoria: il Cdm vara il nuovo regolamento per l´erogazione dei contributi alla stampa. Fnsi, mancano 70 milioni del 2008

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Roma, 28 ott 2009 – A sorpresa, rispetto all´ordine del giorno previsto, il Consiglio dei ministri oggi ha approvato uno schema di regolamento per la semplificazione e il riordino della disciplina che riguarda l´erogazione dei contributi in favore della stampa e delle imprese radiofoniche e televisive. Il passaggio, all´apparenza, sembra di routine, ma in realtà è un elemento fondamentale per la difesa della pluralità dell´informazione nel nostro paese. Il testo, infatti, ancora non consociuto in tutti i dettagli, è probabilmente molto simile a quello presentato lo scorso marzo dal sottosegretario con delega all´Editoria, Paolo Bonaiuti, durante un´audizione alla commissione Cultura della Camera e stabilisce l´entità dei tagli al sistema editoriale italiano previsti da tempo.

La perdita del “diritto soggettivo”
La norma contiene, per esempio, la tanto discussa perdita del “diritto soggettivo” delle testate cui spetta l´accesso ai fondi.
Questo significa che il valore del contributo ogni anno cambierà e dipenderà dalle reali risorse che lo Stato prevede di mettere a disposizione per il settore.
La cosa è molto preoccupante per le aziende editoriali, che perdono la certezza di un diritto acquisti, che serve – oltretutto – per l´accesso al credito bancario.

Quest´anno mancano ancora 70 milioni
Per capire le difficoltà che ci saranno per reperire i fondi ogni anno, basta pensare alle resistenze che si incontrano nell´erogare i finanziamenti, anche quando l´importo del contributo è acquisito in modo sistematico, come ora.
Alla cifra prevista per il 2008, per esempio, mancano ancora 70 milioni di euro, che non si sa quando e se arriveranno.

Una serie di misure a favore dell´occupazione: quali?

La notizia positiva – per chi si batte contro gli abusi e le vere e proprie truffe che ci sono state sfruttando i “buchi” della legge in vigore – è che il calcolo del contributo alla stampa non verrà più stabilito in base alla tiratura, ma in base al numero di copie effettivamente distribuite per la vendita.
Questa era una misura che riguardava esclusivamente i quotidiani e dava la possibilità a quelli “fasulli” di accrescere i finanziamenti, dichiarando false tirature.
Infine, il comunicato stampa di Palazzo Chigi, parla dell´introduzione “di una serie di misure a favore dell´occupazione nel settore giornalistico e nelle agenzie di stampa”. Ma l´indicazione è piuttosto vaga e per ora non se ne sa di più.
Un iter ancora molto lungo
L´iter del regolamento, comunque, è ancora molto lungo. Il testo approvato dal Cdm oggi, infatti, deve essere valutato dal Consiglio di Stato, poi passare nelle commissioni Bilancio e Cultura di Camera e Senato, poi deve essere approvato di nuovo al Consiglio dei ministri, tornare al Consiglio di Stato per l´ultima approvazione e alla fine verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale.
Insomma, la norma con ogni probabilità non entrerà in vigore prima del 2012, perché il regolamento prevede di diventare effettivo a partire dall´anno successivo alla pubblicazione in G.U..

Giulietti: parliamo prima dei finanziamenti 2008
“Non si può esprimere un alcun giudizio sul regolamento – argomenta Giuseppe Giulietti portavoce di Articolo 21 – se non si chiarisce prima il mistero dei finanziamenti previsti per il 2008. Mancano 70 milioni e noi siamo molto preoccupati, perché risulta che Tremonti abbia avvertito Bonaiuti che fondi a disposizione non ce ne sono”. (ilsalvagente).—————————————————————————————–´Il criterio dell´occupazione giornalistica che sta alla base delle linee guida, annunciate dal Governo, per il nuovo regolamento dei contributi all´editoria e´ senza dubbio un´innovazione rilevante. Ma in attesa di conoscere il testo ufficiale del documento – sottolinea la Fnsi in un comunicato – occorre intanto fare chiarezza sui finanziamenti effettivamente disponibili per il sostegno del pluralismo. La notizia di una mancata copertura, per il 2008, di 70 milioni di euro preventivati dalle decisioni del Parlamento rischia di vanificare anche il migliore proposito. Se il regolamento ´innovativo´ dovesse intervenire di fronte ad una realta´ nel frattempo impoverita di testate e occupazione a causa di obblighi finanziari non mantenuti, ogni novita´ sarebbe inefficace´´.

´´E´ urgente, percio´ – sostiene la Fnsi -, che il Governo batta intanto il colpo che oggi piu´ conta: assicurare gli impegni assunti per legge e sui quali le aziende titolate a ricevere i benefici hanno programmato la loro attivita´.

La centralita´ delle questioni e´ qui, perche´ e´ in gioco l´occupazione di un migliaio di persone, oggi e non tra uno o tre anni quando magari sara´ in vigore il nuovo regolamento´´. (asca)

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